SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Il Circolo Riviera delle palme di texas hold’em (il poker sportivo) chiude i battenti insieme a tutti gli altri circoli italiani che si occupano di questo sport. Sembra che una nuova legge, infatti, ricondurrà unicamente al gioco on line questo sport, ufficialmente per combattere il fenomeno del gioco clandestino.

Ovviamente a San Benedetto presidente, soci e giocatori del circolo hanno preso con molta amarezza questa decisione del governo e sul sito ufficiale hanno diffuso questa lettera di ironici ringraziamenti. «Ormai sono passati quasi due anni dal giorno in cui, dopo aver passato ore ed ore davanti alla tv a vedere i primi tornei, quasi per scherzo decidemmo di aprire un circolo di texas hold’em. Sembravamo marziani. Cos’è? Poker sportivo? Ma che dite? Mai sentito! Queste le domande e le affermazioni fatte dai nostri amici quando li invitavamo a passare al circolo. Solo in pochi a San Benedetto praticavano questo sport in un locale della zona. Quei pochi che col passare dei mesi si sono spostati da noi e che hanno costituito lo zoccolo duro dei nostri players. Li ringrazieremo a vita perchè hanno creduto alla nostra passione, alla nostra correttezza ed alla nostra serietà. Serate passate a ridere e scherzare, cene, premiazioni e rapporti che si sono consolidati e rafforzati nel tempo. Mai un torneo dal buy in non autorizzato, mai cash game, sempre premi con i famosi buoni acquisto o buoni benzina o tickets per satelliti che potevano portare alcuni dei nostri a disputare tornei di importanza internazionale, quei tornei che ti possono regalare un sogno e magari perchè no risolvere la vita. Ma quanto pensate ci sia costato tutto questo in termini di sacrifici, spese da affrontare, tempo tolto ai nostri cari ed ore di sonno perse? Tanto sicuramente, ma la passione è rimasta sempre la stessa e la speranza di vedere uno dei nostri vincere un Ept, un Wpt o le Wsop ci ha spinto ad andare avanti. Poi di colpo cosa succede? Succede che qualcuno più potente di noi (poker rooms on line) decide che tutte le belle cose sopra elencate possono andare a farsi benedire. Licenze da acquistare a prezzi proibitivi, un torneo a sera per ogni città e buy in massimo di 30 euro che non permetterà ad un piccolo circolo neanche di coprire le spese. Ormai sembrano queste le direttive del Senato salvo improbabili inversioni di marcia. Bello, bravi, complimenti. Ma come? Sui siti “gioca sicuro” italiani si possono fare tornei e sit&go fino a 100 euro addirittura in modalità super turbo o flash, si possono perdere cifre inimmaginabili in poche ore e nel nostro circolo non si può fare un semplicissimo torneo freezeout da 50 euro? Perchè? Qual’è il motivo? Bisogna fare una legge che regolamenti il nostro sport? Ok, nessun problema. Dobbiamo versare una quota del montepremi allo Stato? Bene, qual’è il problema? Prontissimi. Questo dovrebbe succedere se fossimo un Paese normale».