SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Riportiamo integralmente la lettera inviata da Giovanni Gaspari e Renzo Berti, rispettivamente sindaci di San Benedetto e Pistoia, al presidente federale Giancarlo Abete.
«Egregio Presidente, nelle prossime ore sarà assunta una decisione importante per le nostre comunità. Due nuove società calcistiche, la U.S. Pistoiese 1921 e la U.S. Sambenedettese 2009, hanno chiesto di essere iscritte alla serie D, il massimo livello del campionato dilettanti. Si tratta di società nate per iniziativa delle rispettive amministrazioni comunali a causa delle controversie giudiziarie e finanziarie che hanno coinvolto l’A.C. Pistoiese e la S.S. Sambenedettese Calcio Srl compromettendone l’iscrizione ai campionati professionistici.
Il nostro obiettivo, in quanto promotori e/o presidenti di queste società, è stato quello di promuovere una nuova iniziativa che potesse salvare i meriti sportivi acquisiti da queste squadre in quasi cento anni di storia e militanza nei campionati professionistici. Con l’iscrizione alla Lega Nazionale Dilettanti siamo riusciti ad evitare la scomparsa di questi simboli sportivi per le nostre città e, in questa iniziativa, abbiamo incontrato l’apprezzamento e il sostegno della tifoseria, degli appassionati e, più in generale, delle nostre comunità locali.
Migliaia di persone, che ora attendono con ansia e speranza l’accoglimento della richiesta di iscrizione alla serie D. Nei colloqui telefonici avuti nei giorni scorsi abbiamo appreso dell’esistenza del criterio adottato dal Consiglio di Presidenza Federale tendente a voler inserire in un campionato regionale, seppur di vertice, le nostre società. L’applicazione di questo criterio alle richieste di Pistoiese e Sambenedettese determinerebbe notevoli problemi di rilancio di queste società, sia dal punto di vista sportivo che economico, ma soprattutto potrebbe causare problemi di ordine pubblico quando le nostre squadre andrebbero a giocare in trasferta in impianti non idonei ad ospitare la quantità di tifosi che le accompagnerebbero. Questo è l’aspetto che più ci preoccupa. La Pistoiese e la Sambenedettese possono contare su migliaia di tifosi ed appassionati che seguono le squadre e l’iniziativa da noi promossa ha risvegliato la passione in città dopo qualche anno di delusioni e difficoltà.
Il mancato accoglimento della domanda di iscrizione alla D, poi, non consentirebbe alle nostre società di radunare le molte proposte di finanziamento arrivate da imprenditori locali per consolidare programmi e risorse finanziarie tendenti a fare campionati di vertice.
Riteniamo infine che la militanza in un campionato di D dedichi il giusto onore ad un secolo di storia di due squadre, la Pistoiese e la Sambenedettese, che contano, insieme più di cento anni di partecipazione a campionati professionistici. Due realtà sportive che si sono rese protagoniste nei campionati e si sono dimostrate appassionate, serie ed affidabili, anche per le iniziative che la Federazione ha scelto di realizzare a livello locale. Due città, una delle quali capoluogo di provincia, che vorrebbero ripartire dal massimo campionato dilettanti, con nuove società, persone serie, programmi e risorse, per ricominciare a scrivere la storia di questo bellissimo sport che è il calcio.
Confidiamo nella sua passione per questo sport per arrivare ad una decisione che non deluda le speranze e le aspettative di migliaia di appassionati».
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Iniziativa lodevole, ma secondo me destinata a fallire. Non mi trovo d'accordo sul punto in cui si porta avanti il problema dell'ordine pubblico. Così come sottoposto ad Abete, si può leggere fra le righe una specie di ricatto ( i nostri tifosi in trasferta potrebbero causare gravi problemi di ordine pubblico…che significa? Che manderemo in trasferta orde di barbari? Se fossi Abete mi impunterei sulla questione) Piuttosto insisterei a chiedere la D esclusivamente basandomi sui meriti sportivi passati e sulla serietà ed impegno dei nuovi dirigenti che vogliono continuare a far calcio in una piazza importante come S.Benedetto e Pistoia…… Leggi il resto »
Mi dispiace, ma non condivido né il contenuto né il tono di questa lettera, sebbene lodevole sia l’intento e auspicabile la sua buona riuscita. Innanzi tutto perché è un chiedere in ginocchio pietà e compassione per colpe che non sono nostre come città e come tifoseria (semmai di una vecchia dirigenza con nome e cognome con la quale la Samb di adesso non ha più nulla a che spartire) e poi perché utilizza, per prima, l’arma del sottile ricatto (che non può che sortire l’effetto contrario a quello voluto) quando si paventano problemi di ordine pubblico come se le nostre… Leggi il resto »
volevo chiedere al direttore se quel “2009” nella denominazione della nuova società sia solo provvisorio in quanto così si cancellerebbero tanti anni di storia.
la samb è nata nel 1923 ed è giusto ricordarlo.come ha fatto la pistoiese.
IL DIRETTORE CONCORDA
Mi auguro provvisoria o non più esistente (la lettera non è recentissima). Ho già scritto sull’argomento.
Mi auguro che passi anche perchè la speranza è l'ultima a morire forza SAMB
ma com'è questa storia che hanno chiesto aiuto a Venditti??? mah…
Dai toni e dal contenuto di questa lettera, Gaspari e Berti volevano imitare la "lettera a Savonarola" di Benigni e Troisi?
Non ci resta che piangere…
TROPPO SDOLCINATA.
Ordine pubblico, Questo dovevano dire , come dovevano dire :
La Città di San Benedetto è stata imbrogliata, depredata vigliaccamente da avventurieri senza scrupolo, che colpa ne ha la Città i tifosi ? .
Gino Arzani ha centrato il sunto : NON CI RESTA CHE PIANGERE.
"per diritto" si intende che da regolamento ci spetterebbe la serie d, visto anche la cifra sborsata ( vogliamo pagare 300.000 euro un' eccellenza?).
Semmai ciò che salta all' occhio è che la Pistoiese venga messa sullo stesso piano della Sambenedettese come piazza… se permettete noi siamo qualche gradino più su, ma siccome nella "discrezionalità" della decisione di Abete conta avere anche un certo "peso" politico, ci tocca accodarci a Pistoia.
Anche io ho da ridire sulle argomentazioni addotte e dal tono umile usato. Io avrei citato il caso della Fiorentina, che quando fallì era in B e non fu mandata in Eccellenza come capitava allora ai poveri, ma le fu creato il Lodo Petrucci per farla rimanere almeno in C2, perchè dalla D non si sa se sarebbe stata promossa. L’anno dopo per salvare il Napoli dalla C stavano fregando il Catania che poi si ribellò ed ebbe ragione dal TAR. Allora per non far retrocedere il Napoli salvarono tutte le retrocesse, ma invece del povero Cosenza che fallì proprio… Leggi il resto »