SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Nemmeno un mese di “vita” e “La Sibilla” è divenuta già un caso politico.  La scultura di Giuseppe Marinucci, donata alla città dal figlio Giacomo ed inaugurata dal sindaco Gaspari lo scorso 22 luglio, ha alimentato le perplessità del consigliere comunale e vicepresidente provinciale Pasqualino Piunti, particolarmente critico su molti fronti.

«Non intendo dare un giudizio artistico, bensì sottolineare l’assoluta assenza di comunicazione da parte di questa maggioranza». Il neo vicepresidente provinciale fa riferimento al mancato coinvolgimento delle commissioni, dei comitati di quartiere e degli stessi consiglieri comunali,« che si sono improvvisamente ritrovati, assieme ai cittadini, con un’opera tenuta per mesi incappucciata».

Un mistero “svelato” appunto dieci giorni fa in tarda serata, senza alcuna partecipazione da parte dei residenti. Proprio per questo motivo, Piunti ha scelto di lanciare una discussione su Facebook, tramite il proprio gruppo “Pasqualino informa“.

Le risposte, libere e non condizionate, sono state molteplici. Oltre ai pareri soggettivi, legati al gusto e all’estetica, non sono stati pochi i segnali d’allarme legati alla sicurezza. La realizzazione, posta sul marciapiede est di Viale De Gasperi di per sé scivoloso, risulta infatti spigolosa ed appuntita.

Senza dimenticare l’ipotetica estraneità al contesto: «Dopo il caso di “Vale e Tino”, ci troviamo di fronte ad un altro messaggio alieno alla storia della nostra città. E’ forse questa l’arte a cielo aperto promossa dall’amministrazione comunale?»

«Preferirei al contrario – conclude l’esponente del Pdl – che si ponesse maggior attenzione alle terribili condizioni di alcuni marciapiedi della zona. Quelli di Via Formentini e Via Monte San Michele sono totalmente intransitabili e soggetti puntualmente ad allagamenti dopo ogni temporali. Gaspari e soci diano dunque la priorità a ciò».