ASCOLI – Si è conclusa con un lieto fine l’avventura montana di Antonio Coccia, Sovrintendente della Polizia di Stato in servizio presso la Questura di Brescia, ascolano di origine: è stato rintracciato e tratto in salvo da personale del Soccorso Alpino e del Corpo Forestale impegnato nelle ricerche.
Ecco una dettagliata ricostruzione dei fatti che fornisce la Questura di Ascoli: lunedì Coccia si era recato alla Gola dell’Infernaccio nel Comune di Montefortino per una escursione in montagna. Era partito da solo dall’inizio della Gola dirigendosi verso l’interno. Da quel momento l’unica traccia che si aveva era una telefonata fatta ai colleghi della Questura di Brescia verso le ore 13.00 ed interrottasi bruscamente. Come emergerà poi, non era riuscito a dare l’allarme anche a causa dell’esaurimento della batteria del suo telefono cellulare.

Nella serata di lunedì i familiari non vedendolo tornare hanno dato l’allarme interessando anche la Questura di Ascoli per le ricerche. Dopo le prime ore a vuoto, visto che neanche i familiari sapevano dove fosse andato a fare l’escursione, verso la mezzanotte è stata localizzata l’auto all’inizio della Gola dell’Infernaccio: da quel momento scattava una corsa contro il tempo per rintracciare il Sovrintendente.
Già nella stessa notte ed in tutta la giornata di martedì le ricerche sono proseguite alacremente, con personale del Soccorso Alpino ascolano e maceratese, personale del Corpo Forestale dello Stato, personale dei Vigili del Fuoco, Carabinieri e Polizia di Stato oltre che due elicotteri a cui nel pomeriggio se ne aggiungeva un terzo della Regione Marche e due unità cinofile del Soccorso Alpino. Nonostante lo sforzo le ricerche davano esito negativo.
Riprendevano poi nelle prime ore della mattina di mercoledì su tutta la zona della Gola dell’Infernaccio e sulle zone limitrofe, verso la vetta della Priora.
Intorno alle ore 13.00 circa l’elicottero della Regione Marche con a bordo il Dott. Nicolini del Corpo Forestale dello Stato ha effettuato un ennesimo sorvolo spingendosi più a sud ed andando a sorvolare la parte nord della Sibilla. Durante tale operazione è stato notato qualcosa di bianco che attirava l’attenzione del personale sul veicolo: ripetuti passaggi più ravvicinati hanno consentito di individuare la persona scomparsa su uno spuntone di roccia sopra uno strapiombo di circa 150 metri che agitava una maglietta bianca per attirare l’attenzione.
Considerato che l’uomo appariva in condizioni sufficientemente buone, personale tecnico del Soccorso Alpino ha organizzato una spedizione con l’elicottero per il recupero. Recupero che avveniva circa un’ora dopo mediante l’imbracatura del Sovrintendente e la risalita del costone mediante le corde.
Al suo arrivo il dipendente della Polizia di Stato era in buone condizioni di salute e psichiche e veniva accompagnato in ospedale ad Amandola solo per controlli di sicurezza. Riferiva brevemente di aver probabilmente sbagliato sentiero e di essersi ritrovato sullo sperone di roccia da cui in nessun modo sarebbe potuto venir via da solo. Peraltro si trovava in una zona completamente diversa da quella in cui sarebbe dovuto trovarsi visto il punto di partenza.
Inimmaginabile la gioia e la soddisfazione di tutto il personale che ha operato in questi due giorni alla notizia del ritrovamento.