SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Lotta al fenomeno del commercio abusivo in spiaggia: a giorni dovrebbe iniziare ad agire una task-force congiunta di agenti della Guardia di Finanza, dei Carabinieri, di Polizia, Vigili Urbani e Capitaneria di Porto in abiti civili che pattuglierà la Riviera in almeno due giorni la settimana scelti rigorosamente a caso e che cambieranno ogni volta.
E’ questa la risposta delle forze dell’ordine all’incremento del fenomeno dei venditori ambulanti abusivi che, a detta di turisti ed alcuni esercenti, mai come quest’anno sembrano aver preso d’assalto il litorale sambenedettese. Se da un lato la loro presenza è tollerata dalla gente, dall’altro il comportamento troppo invadente di un sempre maggior numero di loro ha fatto sì che l’amministrazione, d’accordo con le forze dell’ordine, dovesse ricorrere ad altri metodi per cercare di frenare quello che sta diventando sotto tutti gli aspetti una questione delicata.
Il provvedimento tra l’altro non ha nulla di nuovo ma rientra in quella campagna sulla sicurezza estiva annunciata pochi mesi fa. Solo che, da qui a pochi giorni, si farà sul serio. Ed una signora, che preferisce mantenere l’anonimato, sbotta: «Una volta, ricevuto un rifiuto ad acquistare, si ritiravano subito chiedendo magari anche scusa. Oggi, se diciamo di no te la buttano ai piedi con gesti di sfida. A me è successo un paio di volte. Poi ci ha pensato il bagnino a fargli cambiare idea».
Lascia un commento
Il problema è chi compra, illecito commercio si basa sulla credulità popolare….
Vergogna! Considerare gli ambulanti, per quanto abusivi e illeciti, una questione di "sicurezza estiva". Ma dico, abbiamo idea di cosa sia un problema di sicurezza e cosa una semplice consuetudine, magari per qualcuno una spiacevole scocciatura mentre sfoglia novella 2000 o sta in panciolle sotto l'ombrellone? I venditori ambulanti recano "fastidio" ai commercianti, per ovvi motivi, ma far passare la cosa per questioni di sicurezza mi sembra una forzatura.
Ripeto, questa mattina sul terzo canale rai, Veltri, presentava il libro Mafia Pulita e si considerava che il 28% del PIL, il famigerato Pil è prodotto da attività illecite e criminali, e in questi termini c'è una non indifferente differenza. a voi immaginarla. Ma chi compra prodotti illegali, produce un danno triplo alla somma spesa. A chi parteggia per chi vende merce di contrabbando, contraffatta e ricettata, non paga le tasse. toglie lavoro a chi lo fa onestamente, e ARRICCHISCE in modo spropositato chi è un criminale. Chi sociolizza il problema, e ne fa un problema diverso è un colluso… Leggi il resto »