GROTTAMMARE – Proseguono gli incontri partecipati nella sala Kursaal per la riqualificazione del tratto di Lungomare che va da via Ballestra fino al fiume Tesino. È in atto infatti la seconda fase del progetto, ovvero quella che prevede le assemblee cittadine dopo l’esposizione degli elaborati ottenuti tramite il concorso di idee.

E continuano anche le controversie, le diverse visioni fra amministrazione e l’associazione La Formica.

Da una parte, infatti, quest’ultima ha avviato nelle scorse settimane una raccolta di firme in cui si chiede «la valorizzazione di quel tratto di lungomare; il rispetto della piantumazione già esistente senza alcuno spostamento o sacrificio di palme; il mantenimento delle doppie carreggiate e quindi nessuna modifica alla viabilità; il minor sacrificio possibile di parcheggi (pur nella consapevolezza che per un riqualificato arredo si rende necessario sacrificarne alcune decine)».

Dall’altra l’amministrazione comunale ritiene infruttuose queste richieste o perché già facenti parte del progetto, come la valorizzazione di quel tratto di lungomare ed il mantenimento della doppia carreggiata (già prevista dal bando era, infatti, il mantenimento dell’attuale struttura, andando a migliorare gli aspetti ambientali e ridefinendo gli spazi pedonali e ciclabili), o perché inutilizzabili, come il rispetto della piantumazione già esistente senza alcuno spostamento o sacrificio di palme ed il minor sacrificio possibile di parcheggi. Per quanto riguarda l’eventuale dislocazione delle palme l’amministrazione non avverte il problema, le palme non verranno eliminate ma, se necessario, soltanto spostate, come fu fatto per il tratto del Lungomare sud. Per quanto riguarda i parcheggi, invece, sono già previsti diversi posti macchina nei pressi del nuovo sottopassaggio, dietro al residence le Terrazze, che andranno  ad aggiungersi a quelli del Lungomare.

Emerge, inoltre, un’altra  problematica, ovvero la regolamentazione e la gestione delle assemblee partecipate: l’associazione La Formica, infatti, afferma che «con questi incontri gli amministratori vorrebbero recepire idee, riflessioni e suggerimenti da parte dei cittadini; abbiamo invece notato che gli stessi amministratori intervengono più volte spogliandosi del proprio ruolo ed indirizzando e condizionando le scelte assembleari. La nostra associazione ritiene che il processo partecipativo vada regolamentato, mettendo a proprio agio i cittadini senza commentare i loro interventi e prendendone semplicemente atto. Sta poi agli amministratori in una successiva fase stabilire se recepirli o meno».

L’amministrazione, d’altro canto, assicura che non è stato redatto a priori nessun progetto, proprio perché verrebbe meno l’idea di partecipazione della cittadinanza alle scelte della città, una città che «ha le idee ben chiare su ciò che vuole diventare: la progettualità della città è molto chiara: favorire le relazioni e la ciclopedonabilità dei 5 chilometri di costa grottammarese».