SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Il gioco d’azzardo conquista la Riviera: blitz della Guardia di Finanza che conduce al sequestro di 24 apparecchi e alla denuncia di 8 persone. L’indagine delle Fiamme Gialle di Ascoli andava avanti da mesi e si è basata su una serie di elementi investigativi che hanno fatto emergere una capillare gestione illecita di apparecchi e congegni da divertimento ed intrattenimento in numerosi esercizi commerciali, in particolare lungo la fascia costiera da San Benedetto del Tronto a Grottammare. Diciassette le attività commerciali coinvolte nei controlli.

Sedici le pattuglie di Fiamme Gialle impegnate a tappeto nell’operazione. Un blitz in piena notte di domenica e poi lungo l’intera giornata di lunedì; controllati 53 apparecchi.
Numerose le irregolarità accertate dalle Fiamme Gialle, per le quali sono stati sottoposti a sequestro 24 apparecchi, tra i quali 7 postazioni per il gioco d’azzardo denominate “Net-shop” collegate ad uno specifico sito internet di “Casinò on line”. Sequestri sia penali che amministrativi ad Ascoli Piceno, San Benedetto del Tronto, Grottammare e Castorano.
Le irregolarità, oltre ai sequestri degli apparecchi, hanno comportato anche la denuncia a piede libero alla Procura della Repubblica di Ascoli Piceno di 8 persone, tra titolari degli esercizi pubblici e gestori/proprietari degli apparecchi illeciti, per le fattispecie penali contemplate dagli articoli 718 “Esercizio di giuochi di azzardo” e 719 “Circostanze aggravanti dell’esercizio di giuochi di azzardo” del Codice Penale, 17 e 110 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza; oltre a ciò, in relazione alle ulteriori violazioni contemplate dall’articolo 110 del citato Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza, sono state contestate sanzioni amministrative per complessivi 45.000 euro che hanno sono state segnalate alla Questura di Ascoli Piceno, all’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato di Ancona e ai Comuni dei comprensori interessati.

Numerosi sono stati anche gli avventori identificati presso gli esercizi ricreativi, trovati in possesso di cospicue entità di contanti che, in alcuni casi, come successivamente riscontrato, non hanno trovato corrispondenza con le effettive disponibilità finanziarie normalmente dichiarate al Fisco e che, pertanto, costituiranno materia di approfondimenti nell’ambito delle analisi sulla “capacità contributiva”, strumento d’indagine che consente di ricostruire la reale capacità di pagare le tasse del contribuente, “riconsiderando”, qualora sia il caso, la sua posizione fiscale sulla base degli elementi di capacità di spesa e rettificando le dichiarazioni già presentate.