SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Prosegue martedì pomeriggio con inizio alle ore 16.30 presso l’Auditorium Comunale la visione delle opere in concorso al 16° Premio Libero Bizzarri DocFilmFest.
Il primo film proiettato è “Roma intorno a Roma” del Collettivo Registi ACT Multimedia di Roma, coordinato da Mario Balsamo e Gianfranco Pannone. Il documentario tratta della periferia di Roma, o meglio delle tante periferie di Roma, raccontate attraverso un prologo in apparenza bucolico e sette storie che hanno per protagoniste persone che le vivono in modo curioso e a volte problematico.
A seguire sarà la volta di Daniele Cini e del suo documentario “Noi che siamo ancora vive”, che parte dal 5 ottobre 2006, quando si è aperto il dibattimento di un nuovo giudizio ai militari argentini responsabili del genocidio degli anni ’70. Il processo riguarda in particolare, forse il più terribile dei luoghi di morte di quel periodo oscuro: l’ESMA, la famigerata Scuola meccanica della marina militare, dove venivano torturati e fatti sparire, lanciandoli dagli aerei in mare aperto o nel Rio de la Plata, 5000 giovani e dove ne sopravvissero meno di 200.
PROSEGUE AL TEATRO CONCORDIA LA PERSONALE DI GIUSEPPE PICCIONI Quasi una serata di gala quella di martedì alle 21.30 al Teatro Concordia di San Benedetto. Sullo schermo (rigorosamente in 35mm), le immagini di “Luce dei miei occhi” e le interpretazioni “magiche” di Sandra Ceccarelli e Luigi Lo Cascio che nel frattempo hanno soppiantato Margherita Buy e Sergio Rubini nell’ideale cinematografico di Giuseppe Piccioni.
Lo strapremiato film del regista marchigiano è la storia di Antonio che fa l’autista a Roma ed è così appassionato di fantascienza che vive in un mondo tutto suo. Nonostante questo è una persona responsabile e capace, su cui si può contare. È anche un bel ragazzo che piace alle donne ma va ad innamorarsi proprio di Maria, una ragazza con una figlia di dieci anni, un passato difficile e un carattere instabile. Di questo film Giuseppe Piccioni ha detto: «Nelle miei storie i personaggi sono un po’ naufraghi, sempre sul punto di perdersi. Non sono dei vincenti, non riescono a far tesoro dei loro errori. Non sono soddisfatti di sé, hanno dei difetti di fabbricazione, sono un po’ fuori dal mondo…».