Abbiamo ricevuto poco fa un comunicato della famiglia Tormenti che, non capisco perché, è la seconda volta che ci arriva da altri giornali e non dal mittente. Un’anomalia che a noi non piace molto e la prossima volta ci rifiuteremo di pubblicarlo. Ecco quello che scrive la signora Elisa Maria Righetti da Martinsicuro:
«Il forfait di Fiorentini e Spina pone la Samb in una situazione drammatica; tutto quello che potevamo fare lo abbiamo fatto, attingendo persino ai risparmi dei nostri genitori. Se ne ricordino tutti quelli che ci hanno infamato e minacciato; facciano un piccolo esame di coscienza e, soprattutto, usino il cervello per capire dove sta la verità.
All’ amministrazione pubblica, agli imprenditori, alle banche, rivolgiamo un ultimo accorato invito (fermi restando i nostri obblighi): salvate il calcio a San Benedetto del Tronto, salvate una società centenaria che gode di stima e rispetto a livello nazionale. Bastano, subito, 220.000 euro, di cui purtroppo in questo momento non possiamo disporre.
Ai tifosi, agli sportivi veri, un grazie di cuore per quello che hanno fatto e che stanno facendo.
noi siamo gente di mare: pur se aggrappati ad un ramo ci batteremo, nella tempesta, fino a che avremo un filo di forza, per la nostra dignità, per quella di San Benedetto sportiva, per i colori rossoblu»

Si chiede la pubblicazione integrale del presente comunicato.
Una precisazione quest’ultima che andrebbe evitata quando si scrive ai giornali seri, i quali non sono nati per pubblicare i comunicati tanto meno per pubblicarli integralmente su richiesta del mittente.
Dopo le debite precisazioni faccio il mio dovere con alcune riflessioni su quanto scritto dalla famiglia Tormenti. Innanzitutto mi sembra altamente offensivo dire che Fiorentini e Spina pongono la Samb in una situazione drammatica. E’ un’affermazione pazzesca che rendo chiara con un esempio: è come se una persona all’atto di acquistare un vestito si sentisse dire dal commerciante «se non lo compri andiamo in rovina e la colpa è la tua». Resa l’idea? A Fiorentini non so ma detta a Spina, un’affermazione del genere sa dell’assurdo. Senza di lui che raccolse l’invito di Gianni Tormenti in conferenza stampa, la Samb, non solo non avrebbe mai sperato di salvarsi ma, addirittura sarebbe “morta” molto prima della prossima settimana. Se così sarà, ma io sono convinto che non succederà. A proposito di Spina, a Napoli si sarebbe detto “cornuto e mazziato”.
Certe cose sono per me amenità che non andrebbero dette nemmeno all’interno di un bar, figuriamoci sulla stampa. Ancora più enigmatica la frase “usino il cervello” senza spiegare, nemmeno con una parola, tale gravissima affermazione e tanto meno far capire a chi viene indirizzata se non genericamente come è stato fatto. Abbastanza patetico tutto il resto. Un consiglio: si cerchi la famiglia Tormenti un buon addetto stampa o magari un p.r. che sappia usare meglio penna e cervello.
Dopo l’antefatto passiamo al vero problema: per sperare di salvare la Samb in questo momento, chi ha intenzione di farlo, deve innanzitutto versare 700/800 mila euro per le inadempienze immediate, quindi accollarsi debiti che superano il milione e mezzo (almeno). Cosa chiaramente impossibile per chiunque. Credo che, se fosse appassionato della Samb, non lo farebbe nemmeno il “mio” grande presidente Massimo Moratti e dico tutto.
Sarebbe invece possibile che qualcuno versasse i 700/800 mila euro per sistemare le inadempienze di cui sopra e una certificazione notarile dimostrasse che il resto dei debiti, palesi e non, restano alla sola società precedente (i fratelli Tormenti) che li ha generati. Al massimo sarebbe compatibile una buona uscita di 200 mila euro, quelli che vengono richiesti adesso, non si sa bene perché.
E’ possibile una cosa del genere? Io non lo so. Ma, se fosse possibile, le cifre necessarie si troverebbero in un battibaleno anche con la sottoscrizione popolare che sembra nata con buoni auspici. Rimarrebbe però un problema grandissimo, in prima categoria come in C1 (prima divisione): quello della trasparenza economica societaria da adesso in poi.
Sarà permessa? L’unica cosa certa è che la sottoscrizione popolare da noi promossa ha esattamente questo fine e nessun altro: soltanto se sarà possibile ai suoi rappresentanti di vigilare e monitorare costantemente il tragitto economico societario, il denaro versato NON VERRA’ RESTITUITO. Lo stampatello e il neretto stavolta ci vogliono e come. Ne parleremo da lunedì con maggior chiarezza e cognizione di causa, buona domenica a tutti.