MARTINISCURO – «Di Salvatore attacca An solo per gettare fumo negli occhi ai cittadini»: si difende il gruppo di opposizione tirato in ballo nei giorni scorsi dal sindaco di Martinsicuro e indicato come responsabile dell’esclusione di Massimo Vagnoni dalla giunta provinciale.

I consiglieri Luigino Fedeli e Giancinto De Luca unitamente al portavoce Toni Lattanzi hanno voluto dire la loro sulla faccenda nel corso di una conferenza stampa a cui ha partecipato anche Giorgio Morganti, dirigente provinciale di An.

«Le colpe dell’esclusione di Vagnoni – esordisce Lattanzi – non sono da attribuire ad An, ma da ricercare all’interno della corrente di Forza Italia. Le persone che lo hanno tradito sono quelle che gli sono più vicine, e cioè il sindaco Di Salvatore e Gianfilippo Vallese».

Gli alleanzini si mostrano dispiaciuti per la mancata delega dell’avvocato truentino e spiegano che se ha avuto un così  largo consenso a Martinsicuro è stato perché ha ricevuto anche i voti della corrente ex An, per cui era nelle aspettative di tutti che riuscisse ad ottenere un ruolo importante in Provincia.

«Non ci saremmo mai permessi di sentenziare sulla sua esclusione – prosegue Lattanzi – ma visto che siamo stati chiamati in causa è giusto che ci difendiamo e diciamo come stanno realmente le cose. Non è stata la nomina degli assessori dell’area ex An in Val Vibrata (Renato Rasicci di Alba e Francesco Marconi di Tortoreto, ndr) che ha comportato l’esclusione di Vagnoni, bensì quello dell’area Forza Italia, e precisamente di Elicio Romandini».

In base alla tesi esposta dal gruppo di opposizione, in giunta non sarebbero potuti comparire due assessori vibratiani riconducibili al consigliere regionale Emiliano Di Matteo, per cui sarebbe stato sacrificato quello con minore esperienza politica e con minore sostegno fra le dirigenze, nonostante fosse risultato il primo fra gli eletti.

«Di Salvatore minaccia ora le dimissioni a giochi fatti – aggiunge – ma perché non si è esposto prima, appena avuto il sentore dell’esclusione di Vagnoni? Forse rischiava di andare contro la volontà di qualcuno?»

 «Come mai poi lo stesso Vallese (coordinatore locale di Forza Italia, ndr) – prosegue Fedeli – all’indomani delle elezioni, mentre tutti festeggiavano Vagnoni e davano per certo il suo assessorato cercava di gettare acqua sul fuoco e diceva di non abbandonarsi a facili entusiasmi? Forse già sapeva come sarebbe andata a finire?»

«Non ci stupiamo se Di Salvatore come dice non entrerà nel Pdl – conclude infine De Luca – poiché le sue precedenti appartenenze politiche non lo collocano di certo tra gli uomini di centrodestra».