SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Riceviamo e pubblichiamo una lettera dalla cittadina Annarita Feriozzi:
«Abito in via Oberdan, angolo via Carso, dove purtroppo si verificano ormai ripetutamente episodi di intolleranza verso i gatti randagi. Ci sono signori (ho qualche riserva a chiamarli così) che, infastiditi da questi animali indifesi, per eliminarli adottano il metodo più vigliacco che ci sia: l’avvelenamento tramite succulenti bocconcini che poi si rivelano letali. Sabato 6 giugno, rientrando a casa, ho trovato un gattino nero che era finito sotto un’automobile, evidentemente perché non stava bene. Aveva convulsioni e io mi sono resa conto subito che era stato avvelenato. Avendo un’amica veterinaria, l’ho chiamata subito, e dopo una flebo l’animale è riuscito a rimettere il bocconcino che poi è stato esaminato ed è risultato essere intriso di veleno, probabilmente veleno per lumache. Dopo due giorni di forte malessere il gattino fortunatamente si è salvato, ma non sempre è così per altri animali. Un altro metodo per spaventare i gatti (e non solo) che va avanti da tempo, è quello di accendere dei petardi anche alle 23 della notte, in pieno silenzio. È una cosa così fastidiosa e incivile che tutti gli abitanti della zona si lamentano, anche perché a quell’ora si disturba anche il riposo degli esseri umani che al mattino si alzano presto per lavorare. La cosa più vergognosa è che spesso mandano i figli, poco più che bambini, per la strada la sera a sparare i petardi contro questi poveri animali. E poi ci si lamenta quando le giovani generazioni sono violente. È una cosa normale se ai nostri figli insegniamo ad odiare anziché ad amare. Io spero che queste righe scritte da una semplice cittadina stufa di questo scempio servano a porre fine a questo problema e possano far capire che la vita va difesa sempre, che sia umana o animale. Impariamo ad agire con amore e allora vivremo bene».
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Egregio Direttore, colgo l'occasione della lettera pubblicata per invitare chiunque abbia prove di avvelenamento di animali (con referto del veterinario) o della presenza di bocconi avvelenati a sporgere denuncia presso la procura. Infatti l'avvelanemento di animali, il tentato avvelenamento e anche la minaccia di avvelenamento sono sanzionati dal codice penale con l'arresto fino a 18 mesi e con pena pecuniaria e risarcimento del danno ai proprietari delle eventuali vittime. Come completamento dell'azione, suggeriamo di: * scrivere al Sindaco e all'ASL chiedendo interventi deterrenti o di controllo delle zone interessate dagli avvelenamenti, nonché campagne di sensibilizzazione sul fenomeno * affiggere manifesti… Leggi il resto »
Anche vicino casa mia (albula centro) ci sono dei Mostri che avvelenano i gatti…spero solo di non coglierli mai sul fatto, non so come reagirei
Provo Orrore per questa gente,non capisco come possano dare fastidio dei gatti randagi…….
Io ho i gatti da anni. Hanno un alto tasso di intelligenza a volte superiore di gran lunga rispetto agli assassini che vanno mettendo le trappole in giro per la città. Spero vivamente di incontrare questi individui visto che in genere io vivo molto la notte perché altrimenti in macchina ho altri "deterrenti" per dissuaderli.
Premetto di essere un'amante degli animali, ho tre cani "Bastardi" di cui 1 raccolto all'uscita dell'asilo di via alfortville, un'altra una femmina abbandonata sotto un'uliveto , e un gattino di poco piu' di un mese , detto questo voglio denunciare un'altro fenomeno che sta' succedendo frequentemente a Porto d'ascoli, e che ha riguardato anche me, lo scorso anno nle mese di maggio ho raccolto per strada un gattino di pochi giorni , non sono riuscito a farlo mangiare tanto era piccolo nemmeno a dargli il latte con una siringa, fortuna e' stata che un vicino avesse una gatta che aveva… Leggi il resto »
l'avvelenamente di animali randagi è un atto criminale ma è anche vero che il comune dovrebbe fare qualcosa per la sterilizzazione dei gatti randagi che al contrario di come pensa qualcuno sono a sbt in numero esagerato e causano parecchi problemi alla circolazione, una volta ne ho preso uno con la moto e ho rischiato parecchio.
Che ci siano persone che se li mangiano come fossero conigli è vero,non è giusto dire che siano solo persone di origine araba. Quando ho fatto il militare c'era un gruppo di sardi che ogni sera ne cucinava uno di quelli randagi che giravano sempre intorno alla mensa. Dopo un mese non si vedeva più in giro un gatto!Comunque è giusto denunciare che li maltratta!