L’AQUILA – Nessun danno per le nuove scosse di ieri notte nell’aquilano (di cui la più forte quella registrata alle 22,58 di magnitudo 4,5 Richter) ma a causa di alcuni massi caduti da case pericolanti, a San Giovanni di Cagnano Amiterno tutti gli abitanti che nei giorni scorsi erano rientrati nelle abitazioni sono di nuovo stati ospitati nelle tende. Diverse case hanno evidenti crepe sulle pareti interne, causate dalle scosse della notte scorsa. Forte il disagio psicologico dei terremotati, per lo sciame sismico che sembra essere senza fine.

La scossa delle 22,58, che è stata avvertita in tutto il centro Italia, ha portato migliaia di persone a trascorrere la notte all’aperto nelle auto, soprattutto coloro che erano già rientrati nelle case ritenute agibili. A far aumentare la paura è stata anche la successiva scossa di magnitudo 3,2 registrata alle 2.41, seguita da altre tre di minore entità. Un’ultima scossa, di magnitudo 3,5, è stata registrata alle 10.35 di stamane.

Ad ogni modo, in base ai controlli effettuati da Vigili del Fuoco e Protezione Civile sembra che non si siano verificati ulteriori crolli o cadute di calcinacci nel centro storico dell’Aquila, che è rimasto aperto e in cui resta in vigore il transito dei pedoni.

Non sono previste nuove verifiche nelle abitazioni dopo la scossa di magnitudo 4.5 di ieri sera che ha fatto piombare nuovamente la gente nel panico. Lo ha detto il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, dopo un rapido consulto con gli esperti. Secondo il primo cittadino, a nuovi controlli si penserebbe con una scossa al di sopra del quinto grado.

L’ordine ufficiale a nuove ispezioni nelle case scatterebbe solo con una scossa superiore a quella devastante del 6 aprile scorso quando la magnitudo, secondo l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, è stata di 5.8. «Non succederà, sto toccando ferro – ha detto ancora Cialente -, ma la situazione andrebbe rivista solo se ci fosse una scossa superiore a quella già fatta. Le case che hanno retto a quella scossa, sono state controllate e non hanno problemi: è come se fossero state portate in laboratorio. Allo stato non è previsto di rifare le verifiche».
Per il sindaco, il programma non cambia: «Stiamo organizzando tutti i lavori, come stabilito» ha chiarito Cialente. In relazione alla scossa della notte scorsa ha poi sottolineato: «Quanto accaduto riduce un po’ la voglia di rientrare a casa. Certo, non è una iniezione di fiducia, ma bisogna andare avanti». Che cosa significa questa nuova scossa? «Secondo gli esperti – ha concluso il sindaco  – si tratta dello sciame tipico della sismicità dell’Appennino che ha la durata di mesi».