SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Si riserva di decidere entro lunedì prossimo se dare seguito all’acquisto della Samb. Si rammarica di non riuscire a coinvolgere Sergio Spina. Dice che il trait d’union tra lui e la Sambenedettese è stato Nicola D’Ottavio (accompagnava il diesse Evangelisti e il braccio destro dei Tormenti Di Giuseppe all’incontro di giovedì sera con Spina), direttore sportivo che «è un amico che conosco da sempre». L’idea di questa operazione non va al di là di 4 o 5 giorni fa, «ma inizialmente avevamo idea di un investimento più leggero di quello che si è prospettato, e se fosse stato tale l’operazione si sarebbe già conclusa». Infine, non si spaventa tanto dei 600 mila euro necessari nel giro di pochi giorni per pagare calciatori e relativi contributi, quanto «dell’ammontare debitorio», cifra pari a 2,6 milioni di euro.
Adamo Di Natale è da ventiquattr’ore il nome più citato a San Benedetto: il suo ingresso nella trattativa Samb ha portato al defilarsi di Sergio Spina, ben voluto dalla tifoseria. Nella zona di Pescara gestisce alcune strutture commerciali e ricettive (ci risponde dall’hotel alle ore 14 è un dipendente ad alzare la cornetta e a dirci di richiamare, alle 17 è direttamente Di Natale a rispondere), ma, aggiunge, «sono anche importatore, in esclusiva per il mondo, di automobili cinesi: adesso abbiamo chiuso l’accordo con l’Iran». Questa è la sua prima esperienza – se iniziasse davvero – nel mondo del calcio: «Avevo intenzione di fare qualcosa qui in zona, poi si è prospettata l’ipotesi della Samb, che è una piazza molto importante. Certo, se davvero Spina non farà parte del progetto, diventa più difficile».
E’ consapevole che la tifoseria è, a dir poco, spaesata dal suo arrivo nel caso in cui Spina non ne facesse parte?
«Lo volevamo assieme a noi perché sapevamo che ha molta credibilità nella tifoseria. Ma, ripeto, devo valutare tutto, adesso è tutto molto più complicato. Oggi è sabato, domani è domenica, se ne riparlerà lunedì».
Perché la Samb?
«Perché è una piazza importante e perché ho interessi importanti nelle vicinanze. Parlo di alberghi, ristoranti».
Lei è solo o si muove con altre figure di supporto?
«Diciamo che sono l’azionista di maggioranza, ma per ora non mi va di parlarne, visto che non c’è ancora nulla di concreto».
Non può dirci neanche se i suoi soci sarebbero di Pescara?
«Sono della zona, legati a me, ma nomi non ne faccio. Comunque non siamo in tanti».
Lei prenderebbe tutti i debiti della squadra, 2,6 milioni di euro? Spina aveva un accordo di tipo diverso. Qual è il suo tipo di accordo?
«Stiamo valutando attentamente tutta la documentazione, l’operazione non è semplice e si è complicata ulteriormente. Non parliamo di piccole cifre e proprio per questo decideremo entro lunedì».