ASCOLI PICENO – Il presidente uscente della Provincia, Massimo Rossi, con una lettera fa sapere che non voterà al ballottaggio tra Mandozzi (Pd) e Celani (Pdl), ma comunque sosterrà Canzian, candidato sindaco di Ascoli per il centrosinistra unito, per il ballottaggio alle comunali. Pubblichiamo di seguito
Avendo maturato la sofferta decisione di non votare per il ballottaggio delle provinciali di domenica prossima, ritengo doveroso spiegarne a tutti le ragioni.
Non lo faccio per convincerne quanti mi hanno sostenuto che, come già affermato, ritengo giusto decidano secondo la propria coscienza e le proprie personali valutazioni, ma solo perchè nella mia particolare posizione, anche volendo, non potrei mai nascondere o negare tale scelta a fronte delle numerose ed esplicite domande che tanti mi pongono al riguardo.
Non si tratta di una scelta dettata dal risentimento, ne tanto meno dal “settarismo”, lontanissimi dalla mia storia e dalla mia natura, quanto dalla profonda convinzione che il voto debba essere il frutto di un’ampia condivisione delle progettualità e dei metodi proposti dai candidati e dagli schieramenti.
Non solo: votare un candidato ed uno schieramento, vuol dire conferire loro un mandato di governo assumendosi la corresponsabilità delle loro azioni.
Ebbene questa volta non me la sento.
Non me la sento, ovviamente, di votare a destra per diversità culturali ma, anche, e, soprattutto, per la non condivisione dei programmi proposti e per la già assodata inconcludenza di quanti li propongono.
Ma questa volta, in questa particolare situazione, non me la sento di votare quello che localmente si autodefinisce “centro sinistra”.
Sono troppe le ragioni che non li rendono credibili ai miei occhi. Occhi non certo distratti od inesperti; né, ve lo assicuro, offuscati dal rancore.
A fronte di programmi vaghi, “interpretabili” e, nella loro genericità, non molto diversi da quelli dello schieramento opposto, emerge invece con assoluta chiarezza e prevalenza la smania cieca di potere, a qualsiasi costo. Una smania di potere che sintetizza in negativo quella politica che da anni vado combattendo: quella che ritiene la vittoria elettorale il fine da raggiungere e non il mezzo per realizzare dei progetti nell’interesse collettivo. Quella politica che si coagula e si identifica essenzialmente sulla contrapposizione allo schieramento opposto o al leader della parte avversa.
Quale valore possono avere, a tal proposito, i tardivi e strumentali richiami all’unità contro le destre dopo non aver avuto alcuno scrupolo nel rompere quell’unità ed interrompere un percorso positivo, senza degnarsi neppure di esprimere un giudizio su di esso?
Hanno ancora senso questi generici richiami in una società in cui gli operai hanno imparato a votare Bossi o Berlusconi proprio perché di contenuti e soluzioni si parla sempre meno per lasciare spazio ai teatrini tra big, alle risse e alle polemiche?
No, proprio no. Aderire ad un simile richiamo vorrebbe dire peraltro farla “fare franca” a quello sciagurato gruppo di dirigenti del Pd locale, incoraggiando loro, o chiunque nel futuro a seguire quei metodi in situazioni analoghe.
Non me la sento di consegnare, all’uno o all’altro schieramento, carta bianca sui validi progetti di futuro che con serietà, insieme a tanti, mi hanno visto spendere impegno, senza secondi fini di potere.
La responsabilità alla quale non intendo sottrarmi certamente è quella di non disperdere quel grande patrimonio di progetti e di passioni coltivato in questi anni.
Per questo sia ben chiaro, non partecipare al voto per le provinciali non vuol dire certo rinunciare a sostenere, in grande e buona compagnia di quanti lo vorranno, la bonifica dell’Sgl Carbon e la crazione del polo tecnologico, la realizzazione della metropolitana di superficie, l’istituzione dell’area marina protetta del Piceno, del progetto Valdaso, il consolidamento dei progetti sul paesaggio, sulla cultura scientifica e sul novecento, sull’agricoltura biologica, sulle lane dei pastori, sul turismo rurale e dei parchi integrato a quello balneare, sulla ristorazione tipica, sull’energia dal sole, dal vento e dalla legna dei nostri boschi…
Ma voglio dire a tutti che questo percorso sarà certamente molto più facile se domenica prossima ad Ascoli, dove invece vorrei votare ma non posso per ragioni di residenza, fosse eletto sindaco Antonio Canzian.
Antonio è persona seria ed affidabile, capace di ascolto e di umiltà a differenza di quel gruppo dirigente del Pd Ascolano di cui, come tutti sanno, non è certo l’espressione. Pertanto la sua vittoria, per la quale mi impegno come ritengo debbano impegnarsi tutti coloro che, anche non l’avessero votato al primo turno, tengono ai progetti che ho citato, sarebbe tanto utile alla provincia intera ed alla pulizia della politica.
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Certo che il PD ha voluto perdere un politico dello spessore di Rossi…
Caro Signor Rossi l'unico vantaggio che avremmo noi cittadini della provincia di Ascoli Piceno se dovesse vincere Celani (grazie soprattutto a lei perche' e' tutta sua la responsabilita') e' quello che di esserci liberati politicamente di lei e molto probabilmente si creerebbero problemi all'interno delle giunte di Grottammare e di Sambenedetto.
Io comunque mi auguro che il suo elettorato non sia cosi' cinico a far prevalere la legge del tanto peggio tanto meglio.
Chi ne esce sconfitto da queste elezioni e' soprattutto lei unico presidente uscente a non fare il ballottaggio.
Condivido pienamente la posizione di Rossi. Non si può caldeggiare l'elezione alla provincia di chi ha contribuito a distruggere l'ottimo lavoro che era stato fatto, negandone ogni possibile continuità.
Gli appelli del PD all'unità del centrosinistra, proprio loro che l'hanno voluta distruggere, sono francamente patetici, spero che non ingannino nessuno.
Più che esprimere un giudizio basato sui soliti schieramenti e una ideologia di cui non si vede esempio applicato, è ora per gli elettori di giudicare i comportamenti e le coerenze.
L'errore più grande per Rossi è stato quello di non partecipare alle primarie.
Che Mandozzi vinca o non vinca, sicuramente oggi assistiamo alla fine di rifondazione e sinistra e libertà anche dal nostro territorio e questa è l'unica nota positiva della questione.
Rossi, io sono da sempre un suo elettore, però mi dispiace dirle che questa volta mi ha profondamente deluso, in quanto ho reputato le sue considerazioni qualunquistiche. Perché ammettiamolo, Mandozzi avrà anche sbagliato (però i voti gli hanno dato ragione, perché la maggior parte degli elettori di sinistra ha scelto lui), però sempre meglio il suo progetto che quello di Celani (Ma queste elezioni del 6 e 7 giugno non dovevano essere le primarie di sinistra?). In questo modo lei sarà responsabile (io spero di No) della consegna di Ascoli alla destra, e avrà sprezzato quanti con ardore hanno combattuto… Leggi il resto »
@99 passi: purtroppo gliene manca uno, quello che l'affrancherebbe dal ruolo di mero "portatore d'acqua" ad un progetto di governo che in realtà non esiste. Mai come in questo caso si fronteggiano "PDL e PDmenoelle", basta leggere i programmi. Lei ha forse letto, se non per rincorrere il programma di Rossi nelle interviste delle ultime ore, di impegni per il Polo scientifico alla Carbon per trattenere qui i giovani cervelli? O per concentrare gli impianti fotovoltaici sui capannoni delle industrie e non nel mezzo del paesaggio collinare? O per continuare il lavoro per le aziende agricole di qualità che possono… Leggi il resto »
non penso che il 20% di voti a massimo rossi siano derivati da sinistra e libertà nè tanto meno da RC. Perciò lavoratorepda mi sa che volente o nolente c'è una consistentissima fetta di popolazione che non crede nè ai modi nè ai programmi nè alle persone che andranno al ballotaggio. Pertanto Celani (inefficiente fino al commissariamento di Ascoli) o Mandozzi (scalpitante candidato) saranno il nostro futuro con nessun distinguo di idee nè di spessore. Giudicheremo in corso d'opera , quaesta è la democrazia
Rossi ha ancora una volta dimostrato di essere prima di tutto un uomo, e non un politico da 4 soldi come tanti che affollano le amministrazioni locali. A questo punto io voto Celani. Dare la provincia a Mandozzi, che ha affossato tutto quello che gli è stato messo in mano, significherebbe condannare a disoccupazione mezza riviera e buona parte della vallata. E per quale motivo Rossi avrebbe dovuto appoggiare un programma elettorale infarcito di rattoppi e demagogia? Se lo avesse accettato avrebbe deluso le aspettative di chi, da sempre lo stima e lo segue e non va alle urne seguendo… Leggi il resto »
Non mi sembra che i voti abbiano proprio dato ragione a Mandozzi… Comunque sia lunedì se non gli dessero in mano una provincia difficilissima da perdere da parte del Centrosinistra, dandogli torto, che farà Mandozzi? Lascerà spazio ad altri visto che ha fallito?
La miopia degli elettori di sinistra è incredibile, incredibile è come riusciate a cadere nel tranello abilmente teso dal Grande Pubblicitario. Guardate che <b>un sistema democratico per funzionare va rispettato alle fondamenta</b>, altrimenti evolve in qualcosa di diverso. Se tutti votano secondo coscienza funziona, anche – sebbene limitatamente – con la peggiore delle leggi elettorali. Altrimenti consente abusi illimitati: a quel punto il colore di chi è al potere è indifferente, tanto gli elettori sono ammansiti per definizione. Il voto contro, a naso tappato, l'aberrante voto montanelliano, provoca in particolare tre tipi di distorsione. 1) L'evoluzione verso il bipartitismo che… Leggi il resto »
jordskjelv sottoscrivo quasi tutto.
Sai quanti ne conosco che non hanno seguito per nulla la campagna elettorale e hanno votato pd per non far vincere celani, gente che non conosceva mandozzi a cui quindi appariva addirittura come il "nuovo"…
Per il resto non mi sembra che il voto abbia dato ragione a mandozzi, ha preso il 10% in più con dietro idv, ps, dc, verdi…. e poi il pd a solo ha preso meno di rossi in persona….