SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Motonautica, sta partendo la tappa del campionato italiano Offshore e Endurance. Nella giornata di sabato le imbarcazioni in gara hanno preso il mare per le proprie sessioni di prove libere, mentre domenica mattina si gareggia nelle due manche (entrambe le categorie corrono insieme) previste alle ore 10.30 e alle ore 12. Le premiazioni sono previste alle ore 14 sempre nella zona del villaggio piloti nell’area porto turistico. Per il presidente della Federazione Italiana Motonautica Vincenzo Iaconianni è l’occasione per elogiare la capacità logistica della Riviera e dire la sua sulla questione dell’ambiente.

«San Benedetto ospiterà nel giro di quindici giorni le due manifestazioni di maggior rilievo del calendario motonautico 2009 (campionato italiano e Powerboat) solamente perchè la federazione ritiene questa città assolutamente in grado di farlo. L’organizzazione – ha proseguito il presidente riferendosi all’Adriatic’s Fishing Club – è perfetta, noi abbiamo bisogno di spazi e di attrezzature e qui troviamo tutto questo uniti a una logistica perfetta. Se esiste una rivalità tra chi organizza i campionati italiani e chi organizza il Powerboat alla federazione non importa, anzi speriamo che questa rivalità sia finalizzata a fare sempre meglio così che le tappe di San Benedetto vadano sempre meglio».

Il presidente Iaconianni ha anche detto la sua rispetto alla questione del Parco Marino e alla sua compatibilità con gare di motonautica. «La nostra federazione – ha dichiarato – è da tempo impegnata in una campagna di rispetto ambientale che sta portando sempre più le nostre gare a un impatto zero sull’ambiente. I nostri carburanti e lubrificanti sono biodegradabili, i motori non hanno né scarichi né sentine in acqua e sono almeno cento volte meno inquinanti di un qualsiasi motore da diporto. Sul discorso dei parchi marini devo dire che ne stanno nascendo molti, ma come presidente della FederMotonautica mi sento di chiedere la massima coerenza a tutti quei personaggi, politici e non, che spesso sposano questi progetti per meri atteggiamenti di bandiera e non per una vera coscienza ambientale. Quindici barche sportive non possono entrarvi e quindi si dovrebbe poi negare il permesso anche alle centinaia di imbarcazioni da diporto, altrimenti non ci sarebbe logica».