MARTINSICURO – Il centro Anffas “La Rosa Blu” di Martinsicuro rischia la chiusura per mancanza di fondi. «A nove anni dalla sua istituzione – spiega la presidente Danila Corsi – abbiamo seguito tantissimi ragazzi della Val Vibrata e garantito loro personale qualificato e numerosi servizi che le istituzioni non prevedono. Ma da due anni non riceviamo più sovvenzioni, e le famiglie dei ragazzi, che si autotassano per racimolare fondi, non ce la fanno più. E’ giusto che gli Enti preposti diano un contributo affinchè il centro possa restare aperto».

Sono circa una ventina i disabili che frequentano il centro La Rosa Blu, e che provengono da tutta la Val Vibrata. Numerose le attività che si intraprendono nella sede di via Venezia, dalla didattica all’intrattenimento, dalla socializzazione al servizio di trasporto per i disabili che non hanno possibilità di spostarsi autonomamente.

Il cavillo burocratico che impedisce all’Anffas di Martinsicuro di accedere a sovvenzioni e finanziamenti provinciali e regionali per lo svolgimento delle attività è la mancata iscrizione al Piano Sociale di Zona, che puntualmente slitta di anno in anno.

Per questo la Corsi al fine di sensibilizzare la politica che pure si dovrebbe occupare della questione, ha chiesto prima delle elezioni ai candidati provinciali di Martinsicuro dei vari schieramenti di firmare un impegno scritto, per cercare di risolvere una situazione diventata insostenibile. Situazione che ora dovrà portare all’attenzione della Provincia il neoeletto consigliere Massimo Vagnoni.  

Dal 1998, anno della fondazione, il centro riceveva dai Comuni e dagli Enti sovracomunali finanziamenti annui di circa 20mila euro, che sono venuti totalmente a mancare un paio di anni fa, da quando “La Rosa Blu” per continuare le attività ha cominciato a chiedere il sostegno economico delle famiglie.

«I volontari che gestiscono il centro – prosegue la Corsi – sono una risorsa non solo sociale, ma anche economica, dato che il lavoro che svolgono, seppure indispensabile non viene retribuito. Devono avere il giusto riconoscimento e non devono essere lasciati soli. Negli ultimi due anni per trovare i fondi necessari le famiglie si sono autotassate, abbiamo organizzato mercatini, sensibilizzato sulle donazioni del 5 x mille, ma le difficoltà sono tante e siamo scoraggiati».

La Corsi ha esposto il problema sia al Comune di Martinsicuro che a Dino Pepe, Presidente dell’Unione dei Comuni, facendo presente che qualora il centro chiudesse, i vari Enti si dovrebbero sobbarcare gli oneri dell’assistenza e dei servizi da garantire ai ragazzi disabili.