ANCONA – La Giunta regionale ha trasmesso all’Assemblea legislativa delle Marche l’elaborato relativo al Piano dei Porti. La deliberà dovrà essere adottata dal Consiglio regionale.

La proposta era stata licenziata dalla Giunta il 22 dicembre 2008 per consentire la presentazione delle osservazioni da parte degli enti e dei privati interessati. Sono pervenute 17 richieste, alcune accolte e recepite nel Piano inviato all’approvazione dell’Assemblea.

Afferma l’assessore regionale ai Porti, Lidio Rocchi: «Il documento offre ai soggetti istituzionali e al mondo imprenditoriale una piattaforma programmatica per assicurare uno sviluppo sostenibile dei settori produttivi portuali, come le attività commerciali, di servizio ai passeggeri, cantieristica, nautica, pesca e turismo. Fissa linee generali alle quali i Comuni dovranno uniformarsi nella predisposizione dei Piani regolatori portuali e dei Piani di spiaggia (nautica da diporto). Rappresenta, quindi, uno strumento che guiderà la crescita economica complessiva dei porti marchigiani, sostenendo le numerose attività che caratterizzano le marinerie locali».

Il Piano disciplina l’attività degli otto porti regionali: Pesaro, Fano, Senigallia, Ancona, Numana, Porto San Giorgio, Civitanova Marche, San Benedetto del Tronto. Lo Stato ha competenze sugli scali di Ancona (difesa militare e Autorità portuale), Pesaro e San Benedetto del Tronto.

Sulla base delle previsioni regionali e delle prospettive di sviluppo locali, viene stimato un investimento pluriennale di 660 milioni di euro, da reperire tra fondi pubblici e privati (concessioni demaniali per strutture specialistiche: nautica da diporto, cantieristica, pesca, commercio, servizi ai passeggeri). Questa la ripartizione della spesa pluriennale, per singolo porto, una volta reperiti i fondi pubblici e privati necessari: Pesaro, 60 milioni; Fano, 40 milioni; Senigallia, 25 milioni; Ancona, 400 milioni (comprensivi delle difese esterne e dei collegamenti ferroviari e stradali); Numana, 20 milioni; Civitanova Marche, 38 milioni, Porto San Giorgio, 15 milioni; San Benedetto del Tronto 45 milioni. Sono stimati anche 17 milioni destinati a punti di ormeggio lungo la costa (Marotta di Mondolfo, Porto Recanati, Porto Sant’Elpidio, Cupra Marittima). Si prevede, inoltre, di elevare a 9.500 gli attuali 5.500 posti barca da diporto esistenti.