SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Sono stati ascoltati dalle 15 alle 19,30 i tre fratelli Tormenti, Gianni, Franco e Marcello – naturalmente per via separata – sono stati interrogati daii giudici inquirenti (l’accusa più grave è truffa e associazione a delinquere) che è stato definito, dall’avvocato di parte Carlo Manfredi, «chiarificatore su moltissime questioni». Fatto sta che i proprietari della Navigo.it restano in stato di fermo, e occorrerà capire fino a quando, oltre che per le loro strette e comprensibili ragioni personali, questo stato si protrarrà, rendendo di fatto inattuabile qualsiasi ipotesi di trasferimento delle quote alla nuova società di Spina.
Ricordiamo: ci sono due milioni di euro di debiti da far accollare ai Tormenti sulla base degli accordi presi con Spina. Ma a questo punto occorre chiedersi: se anche i Tormenti fossero scarcerati – come dice Manfredi, «non hanno in capo alcuna interdizione della capacità di agire, per cui, se fossero scarcerati, potrebbero firmare domani l’atto di vendita» – è possibile per loro accollarsi un debito sulla base di un accordo di cessione della società? Soprattutto considerando il patrimonio della Navigo.it posto sotto sequestro e i creditori, che ora, a causa della messa in mora della Fifa Security, usciranno tutti allo scoperto?
Questioni difficili, molto tecniche, che dovrebbero vedere i giudici inquirenti prendere decisioni rapidissime in funzione di qualche situazione estremamente particolare, ma sempre nel rispetto della legge (un dipendente ha un diritto di prelazione superiore rispetto ad un fornitore, e così via).
Rivieraoggi.it si mette a disposizione di quanti abbiano competenze tecniche e giuridiche tali da poter trovare un cavillo che possa sbloccare questa assurda situazione, che probabilmente richiederà un intervento anche da parte della politica e delle amministrazioni pubbliche se davvero, mai come ora, non si vuole vedere scomparire il calcio a San Benedetto fino a categorie parrocchiali o poco più.