SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Non c’è che dire, il compagno Daniele Primavera corrode il versante sinistro della maggioranza Gaspari, uscita tramortita dai risultati delle elezioni Europee e Provinciali: il Pd scende addirittura sotto il 20% nelle consultazioni locali, galleggia al 25% in quelle europee, ben distante da quel 35% che lo aveva battezzato alle politiche 2008.
E se il centrodestra gongola, in attesa di portare quatto quatto Celani a Palazzo San Filippo, a sinistra, c’è poco da dubitarne, la resa dei conti ha una data ben precisa: 21 giugno, quando il responso delle urne sarà inappellabile.
Intanto il compagno Primavera, già slegato da qualche mese dall’abbraccio di Gaspari&c., si prende le licenze poetiche e politiche di dire la sua opinione in una lunga nota pubblicata su Facebook: «Puntavamo a superare Mandozzi, ma l’impresa era ardua, perché Mandozzi era appoggiato da tutte le forze parlamentari. Certo, assieme a Rossi avremmo superato facilmente il 50%, e senza la bagarre scatenata da Mandozzi e dal padrone Agostini e dagli altri sedicenti dirigenti del Pd, avremmo vinto».
«Rifondazione è l’unico partito che tiene alle Provinciali rispetto ai voti delle Europee, nonostante la concorrenza di tre liste civiche: e cresciamo dove, coma a San Benedetto e Spinetoli, siamo all’opposizione» continua il compagno.
«Il voto sambenedettese, in particolare, è fonte di grande soddisfazione per me: Sinistra per Rossi, Sinistra e Libertà e Rifondazione Comunista hanno ottenuto ottimi risultati, e Gabriele Marcozzi di Rifondazione, meccanico 23enne, ha ottenuto l’8% dei consensi, meritando un posto da consigliere provinciale – fa notare Primavera, che poi passa alle prospettive politiche cittadine: «A questo punto si tratta di operare una scelta di fondo: tornare a contrattare con il Pd, e il centrosinistra attuale più in generale, la partecipazione della Sinistra (tutta) alle esperienze politiche locali, ovvero provincia e comune di San Benedetto?»
Dura però l’analisi del compagno: «Un eventuale accordo con l’attuale dirigenza Pd non potrebbe che sancire la legittimazione e l’eterna subalternità della Sinistra alle logiche clientelari e ricattatorie che questo Pd ha portato avanti in questi mesi. Credo pure che nel Partito Democratico ci siano, oggi in minoranza, persone ragionevoli e buoni amministratori coi quali, in futuro, sarà utile e necessario tornare a discutere e stringere accordi; ma credo pure che, fintantoché la dirigenza rimarrà quella attuale, non ci siano margini di trattativa. Penso, anzi, che si debba “aiutare” il Pd, un partito che oggi fatica persino a definirsi “di sinistra”, a trovare la sua identità bocciando in modo inequivocabile la sua presunta “vocazione maggioritaria”, la sua ostentata “autosufficienza”, la sua arroganza e i suoi metodi. Penso, dunque, che qualunque comportamento vada in questa direzione debba essere incoraggiato con tutte le nostre forze».
E se sul Pd Primavera è duro, sentite che grandinata riserva al sindaco Gaspari: «Risentito per la nostra uscita dalla maggioranza, con il consueto savoir faire ha sfidato me e il mio partito: “Vedremo se i principali autori di questa scelta avranno il coraggio di sottoporsi al giudizio degli elettori”. Certo che ce l’abbiamo il coraggio, caro Giovanni, a differenza tua che non volesti le primarie per te volendole invece poi imporre a Rossi; e guarda un po’, vi abbiamo massacrato, avete perso tra il 12 e il 16%. La tua punta di diamante, l’assessore Emili, è arrivata terza su cinque e non eleggerete alcun consigliere sambenedettese. Il tuo fido sub-assessore Canducci, che per settimane ci ha ammorbato con la sua onnipresenza e le sue iniziative pagate dal Comune, torna a casa con le pive nel sacco e senza Marinucci sarebbe stato umiliato; il tuo capo Agostini non conterà più niente fuori da Offida, Mandozzi non voleva fare il vice e ora lo aspettano 5 bei anni da consigliere trombato. In compenso Rifondazione nella “tua” città guadagna, la sinistra alternativa (solo quella partitica!) balza oltre l’11% dal 3,74% alle amministrative, e per la prima volta elegge un consigliere in quello che una volta, per voi, era un seggio blindato, proprio dove vivi tu. Fossi in te, prima di sfidarci di nuovo, ci penserei due volte».