*esponente del Partito Democratico, ex parlamentare del Pds
riceviamo e pubblichiamo questa analisi del voto da parte di Pietro Paolo Menzietti
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – La prima “illuminazione” che ci hanno dato è stata quella di farci capire che gli italiani non sono né inglesi e né americani. Il bipartitismo non fa parte delle nostra agenda politica: raddoppiano i voti Lega e IDV, ottiene un buon risultato l’UDC e anche i partiti minori ottengono un risultato che sarebbe un errore non valutare. Ne riparleremo, forse, in futuro.
Una bella lezione anche per PD e PDL. Al PD dice che se vuole governare l’Italia deve radicarsi nel territorio e sviluppare una politica delle alleanze e… capire che cosa accade nel territorio; al PDL chiarisce che il nostro Paese non è un sultanato di Berlusconi e… lo stoppa nella sua idea che può fare quello che vuole perché gli italiani sono con lui. Si presenta capolista in tutte le circoscrizioni illuso dai suoi dipendenti di un consenso personale di oltre il 70%, vaneggia un 45% di consensi per il PDL, i cittadini lo ridimensionano al 35%.
Alle varie formazioni della “autodefinita” sinistra i cittadini spiegano quanto sia ridicola la loro pretesa di voler cambiare il Paese senza raggiungere il 4% dei consensi degli italiani, e quanto sia contraddittorio teorizzare il valore delle diversità e praticare l’intolleranza.
La lezione più severa i cittadini l’hanno impartita ai vari “capi” nostrani del centro sinistra: potevano vincere al primo turno le elezioni provinciali e per “oscuri” motivi rischiano di consegnare la Provincia al centro destra (a tavolino). Se c’è una cosa che i cittadini non possono sopportare è l’arroganza e questa idiosincrasia è particolarmente sentita nell’area democratico-progressista. Un Berlusconi può esserci e c’è, nell’area elettorale del centro destra; è invece insopportabile per l’elettorato del centro sinistra.
In questa tornata elettorale i cittadini hanno mandato un segnale chiaro per le prossime elezioni (regionali 2010, comunali 2011), ma ci sono margini per non subire passivamente gli eventi, a partire dal ballottaggio: Mandozzi 31% contro Celani 40,52%. Si tratta di costruire una solida unità di tutto lo schieramento di centro sinistra con i relativi apparentamenti e un programma di mandato semplice e chiaro. La premessa per questo obiettivo è l’abbandono di atteggiamenti di supponenza e la presa d’atto degli errori commessi che gli stessi elettori hanno evidenziato. La dichiarazione del sindaco Gaspari: «In caso di ballottaggio vorremmo recuperare l’elettorato di sinistra. Parlo di elettori, non di leader», è già un inizio sbagliato di gestione di questa delicata fase politica. Questo tipo di atteggiamento è un grosso regalo al centro destra. L’approccio non può che essere di dialogo e di riconoscimento dei reciproci errori che ci hanno portato divisi e perdenti ad un appuntamento elettorale delicato e particolarmente difficile. E’ indubbio che andare divisi è stato un errore, quando in gioco è la stessa sopravvivenza del PD.
Fatta questa premessa, non si può pensare che gli interlocutori che hanno generato la divisione siano i protagonisti del dialogo. Sarebbe un discorso fra sordi. Qualcuno deve fare un passo indietro.
Superato positivamente lo scoglio del ballottaggio si dovrà aprire un discorso serio e responsabile sul ruolo del centro sinistra nella nostra Provincia.
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Il PD paga la pochezza dei suoi esponenti e delle politiche delle amministrazioni locali molto lontane dalle esigenze dei cittadini.
Bravissimo On. Menzietti, hai detto la cosa giusta. Ora ti chiedo, esponi queste tue idee ai tuoi colleghi del partito e provate ad interloquire con la coalizione di Massimo Rossi. Cercate di far capire loro, che si devono spendere per evitare di consegnare anche la Provincia a questa destra senza idee, politicamente senza un orizzonte, con un candidato presidente che ha già dato prova di saper fare solo danni quando era sindaco di Ascoli. In fondo noi del Pd e la Sinistra più radicale pensiamo e diciamo le stesse identiche cose. Hai ragione, noi potevamo già vincere ieri e ora… Leggi il resto »
tutto giusto..ma penso che l'apertura la debba fare il buon Mandozzi vs Rossi..visto che a lui servono i voti di Rossi per diventare presidente…o sbaglio? Fino a questo momento, l'unica persona che mi sembra sia stato più possibilista è lo stesso Rossi mentre Mandozzi & C. non si son neanche degnati di un benchè minimo approcio! Se Mandozzi aspetta che i voti gli scendano dall'alto…Celani può incominciare a prendere le misure della stanza presidenziale… A casa mia, chi ha necessità…chiede… Se poi il PD vorrà continuare sulla linea nazionale che invece di vedere la trave che ha nel proprio occhio… Leggi il resto »
la classe dirigente del PD soffre di presunzione e non conosce cosa è l' umiltà!! l' arroganza ha prevalso sull' essere IO. la gente, gli elettori vi hanno ripagato per ciò che avete seminato. oramai siete delle figurine conosciute.
caro menzietti tutto sto ragionamento curiale per arrivare a dire di coalizzare i voti a favore di mandozzi.
ma ancora non hai capito che con i giri di parole non incantate più nessuno.
la provincia la dobbiamo perdere per poter rinascere come nuova sinistra. immagina ancora 5 anni con mandozzi che, così come hanno fatto gli altri, tutti, oggi si mascherano da pecorelle e domani una volta ottenuto la poltrona nemmeno ti salutano più.
basta, basta, basta. andatevene a casa.
basta stare sempre negli apparati ormai logori e nevrotici.
Tutto perfetto, solo che i grandi “capi” adesso devono fare per prima le scuse ai cittadini, elettori, compagni, sostenitori. Le scuse perché l’arroganza e la prepotenza dei cosiddetti capi, hanno portato o stanno portando la sinistra allo sfascio, la smettessero di fare le manovre sommerse per far emergere i loro protetti, bastava lasciare Rossi per altri 5 anni e la vittoria sarebbe stata lì. Adesso? Adesso andiamo al mare, visto che chi avrebbe dovuto lavorare con la base, ancora una volta ha snobbato i cittadini, adesso c’è un proverbio setaccio setaccio quello che sci fatto ti rifaccio.
Bravissimo Paolo sempre una mente lucida. bERLUSCONI UN LEADER INCONTRASTATO ANCHE TU LASCIALO PERDERE, NON FARE IGLI ERRORI DEI tanti. Scusami se non sei d’accordo, ma voglio dirtela ugualmente: la discesa di questa dirigenza è iniziata con le guere fratricide delle “bande ” all’interno del PDS e più precisamente alle elezioni alla Camera per Paolo Perazzoli. Carissimo Menzietti ,San Benedetto aveva un leader , lo avete portato al massacro, lo avete distrutto, Perazzoli avrà avuto tanti difetti, ma era un uomo del fare , finito Perazzoli il sahara, il deserto più profondo. IL DIRETTORE DICE BASTA Commento illegibile. Altri simili… Leggi il resto »