MARCONATO 8 Veni, Vidi, Vici, approdato a gennaio ha debuttato insieme a D’Adderio col Verona e non ha abbandonato più il posto da titolare. Determinante soprattutto col Portosummaga in casa e nelle ultime due trasferte quando con strepitose parate in zona Cesarini a Venezia e Busto Arsizio ha permesso alla Samb di approdare ai play-out. Da riconfermare ad occhi chiusi.
DAZZI 6 E’ stato praticamente “esonerato” a Crema insieme a mister Piccioni. E’ stato l’unico giocatore ad avere pagato per le sei sconfitte consecutive in cui ha subito complessivamente dieci gol. Eppure fino a quel momento non aveva demeritato. Da lodare per la serietà e la professionalità con cui ha accettato la panchina. Un altro al suo posto avrebbe detto arrivederci e grazie.
TINAZZI 6 Capitano per tre quarti di campionato ha sempre offerto un rendimento costante. Si è fatto apprezzare spesso anche in fase offensiva sfiorando il gol contro il Monza quando con un tiro fenomenale colpì la traversa. Ha raggiunto la piena maturità quest’anno, sacrificandosi inoltre per la squadra quando è stato impiegato in ruoli non suoi come quelli di terzino sinistro e di mediano.
SIRIGNANO 6 Sembrava anche lui essere stato colpito dalla “maledizione della maglia numero tre” che a San Benedetto ha mietuto più vittime dell’influenza suina in tutto il mondo. Dopo un’inizio balbettante ha perso anche il posto ma è stato rigenerato da Rumignani che gli ha dato fiducia e l’ha impiegato in pianta stabile da titolare.
MOI 6,5 E’ un diesel e come tale impiega un po’ di tempo prima di entrare in forma: così è stato all’inizio del campionato, poi complici un paio di giornate di squalifica, l’arrivo di D’Adderio che l’ha visibilmente osteggiato relegandolo clamorosamente e in panchina e l’infortunio di Busto Arsizio, non ha potuto offrire il solito contributo. Rimane comunque l’uomo mercato della Samb.
BONFANTI 5,5 Rispetto allo scorso anno ha giocato molto di più ma il rendimento è stato sempre lo stesso. Giocatore molto statico, sovente si è trovato in difficoltà con attaccanti avversari rapidi. Nel finale ha perso il posto venendo impiegato solo tre volte nelle ultime dodici partite.
CACCAVALE 6 Giocatore di grande personalità ed esperienza sembrava l’elemento adatto per comandare la difesa. Purtroppo però spesso ha perso ingenuamente palloni in fase di disimpegno, mettendo in grossa difficoltà i compagni di reparto. Clamoroso l’episodio contro il Ravenna in cui mentre perdeva tempo a litigare con la panchina ospite, un avversario batteva la punizione da cui scaturiva il gol-partita di Curiale.
LANZONI 6 Al suo debutto a Cesena per pochi minuti pensammo che con quel fisico poteva fare tutto meno che il terzino. Non c’eravamo sbagliati in quanto il suo miglior rendimento l’ha offerto da difensore centrale. Ha il grosso merito di essere stato insieme a Sirignano l’unico difensore ad aver realizzato un gol, a Sesto S. Giovanni, alla vigilia di Pasqua.
MARINO 5 E’ stato il jolly della Samb, ha giocato da terzino destro, terzino sinistro, mediano, centrale e addirittura da mezz’ala. Anche lui secondo noi è un centrale difensivo ed infatti le uniche prestazioni sufficienti le ha offerte da “stopper “ a Reggio Emilia (anche se fu protagonista di una sfortunata autorete) e in casa contro il Lecco nella stagione regolare. Da dimenticare invece le altre partite: giocatore troppo lento a centrocampo, come ben evidente domenica scorsa contro il Lecco, e sulle fasce (vedi esordio a Novara).
PALLADINI 8 A quasi 38 anni ha saltato solo tre partite e per ben venticinque volte ha disputato tutti 90’ (+ recupero…); alla faccia di Ugolotti che lo considerava alla stregua di un Altafini, in grado di giocare solo alcuni spezzoni di partita. Autentico “cuore rossoblu’” ha sofferto più di tutti la travagliata stagione, sacrificandosi a giocare anche da trequartista alle spalle delle punte. Torna giustamente capitano con Rumignani. Un solo aggettivo per definirlo: stoico.
CAROZZA 5,5 E’ un giocatore molto bravo tecnicamente anche se un po’ lento. Ha avuto poche occasioni per mettersi in luce ma ci ha un po’ deluso specialmente sui calci piazzati dove lo ritenevamo uno specialista. Scompare letteralmente nel finale causa un lungo infortunio saltando le ultime dieci partite.
FERRINI 6 Ha grandissime capacità atletiche ma non riesce a esprimerle completamente. Sembra che ogni volta debba spaccare il mondo ma poi si blocca. Cionostante è insieme a Palladini il miglior giocatore di centrocampo. Per larga parte del campionato ritorna a ricoprire il ruolo di terzino sinistro con grande professionalità anche se lui stesso si è convinto che ormai quello non è più il suo ruolo.
TRAINI 6 Per un lungo periodo è stato l’oggetto misterioso della Samb. Proveniente dalla serie D ha saputo conquistarsi la stima della tifoseria rossoblu migliorando di partita in partita. Schierato per la prima volta da D’Adderio a Padova non ha più perso il posto tranne che contro il Lecco quando Rumignani l’ha inspiegabilmente relegato in panchina a favore di Marino. Buono per il prossimo anno.
OLIVIERI 5 Tranne che a Portosummaga, dove fece il “fenomeno” realizzando su rigore anche l’unico gol della stagione, ha ancora una volta deluso. Eppure mister Piccioni sembrava avergli finalmente trovato la giusta collocazione da rifinitore alle spalle delle punte. Praticamente inesistente nel ritorno dove è stato relegato quasi sempre in panchina.
VISONE 5,5 Ancora una stagione travagliata per lui, bersagliato da stiramenti e distorsioni a ripetizione. Quando sembrava aver finalmente conquistato il posto da titolare ecco l’ennesimo infortunio. Al suo attivo la perla di Lumezzane quando con un gran tiro dalla tre quarti beffò il portiere locale.
FORO’ 6
Un grande girone di andata in cui il trottolino rossoblu conquistò il posto da titolare. Uno splendido gol al Ravenna, il trasferimento a gennaio al Vicenza che l’acquistò per il prossimo campionato. Poi anche lui è stato bloccato da un lungo infortunio e appena rientrato in campo un’espulsione con conseguente squalifica per due giornate gli hanno fatto concludere anzitempo quella che doveva essere la stagione della definitiva consacrazione.
MAGNANI 5,5
E’ un giocatore che sa tenere la posizione sulla fascia, che si adatta in vari ruolo ( ha ricoperto anche quello di terzino sinistro col Pergocrema), ma che raramente salta l’uomo. Alcune buone prestazioni in casa contro la Pro Sesto e il Lecco nei play-out, ma rendimento insufficiente in trasferta.
TITONE 5,5
Se tutte le avversarie della Samb si chiamassero Pro Sesto, alla fine della stagione sarebbe approdato in serie A. Devastante all’andata quando entrò insieme a Magnani al 46’ e seppe capovolgere il risultato e al ritorno dove diede l’avvio alla rimonta della Samb, fallita per un soffio. Tutti si aspettavano che ripercorresse le orme del pari ruolo Cia, ma l’altoatesino lo scorso anno, una volta sbloccatosi, fu semplicemente strepitoso.
MORINI 6
Se la Samb è approdata ai play-out il merito, oltre che di Marconato, è stato suo. Il suo gol-vittoria al Legnano è stato fondamentale. Eppure nessuno dei tre allenatori gli ha dato pienamente fiducia. L’ ultimo è stato Rumignani che domenica scorsa l’ha relegato in panchina. La sua storia ci ha ricordato quella di Casiraghi che alcuni anni orsono con un gol contro la Russia in una partita-spareggio a Napoli consentì all’Italia di partecipare ai Mondiali, ma il Ct Maldini per “riconoscenza” non lo convocò nella fase finale. Con lui in campo la Samb crea sempre palle-gol. E’ l’unico in grado di cambiare il volto della partita. Destino dei piccoli-grandi campioni (vedi Martini con Ballardini).
PIPPI 5
A parte la doppietta a Portogruaro e il rigore procurato a Lecco e realizzato da Morini, buio totale. Anche lui ha l’attenuante di un lungo infortunio che l’ha tenuto lontano per lungo tempo, ma quando è stato chiamato in causa, non ha saputo contraccambiare la fiducia riposta in lui. A un bomber si chiedono i gol e basta.
CAMMARATA 7
Capocannoniere della Samb con cinque gol nella regular season. Aveva cominciato alla grande con la doppietta contro il suo ex Verona e ha finito in maniera analoga con il gran gol contro la sua ex-Pro Patria. Non ha più lo scatto di un ventenne, non è più una prima punta, ma alcuni tocchi di classe hanno deliziato la platea. Avesse avuto un compagno di reparto all’altezza avrebbe fatto più bella figura anche lui.
CALIFANO 5
Il suo acquisto rimarrà nella storia della Samb come uno dei piu’ grandi enigmi. Giunto in condizioni fisiche precarie e senza un minuto all’attivo, non ha mai giocato una partita da titolare e nelle poche occasioni in cui è subentrato non ha mai saputo dare l’impressione di incidere sul risultato. Nelle ultime sei partite, una panchina e cinque tribune. Un giorno Evangelisti ci dovrà spiegare perché l’ha voluto portare a San Benedetto.
PIETRIBIASI 5
Ci ha ricordato il Romanelli dello scorso anno: qual è il suo vero ruolo: centravanti?, tornante?, trequartista? Un solo lampo: il gol di Lumezzane. Per il resto poco o niente.

Bocciati anche Piccioni, Natali, Evangelisti e D’Adderio
di Nazzareno Perotti
PICCIONI 5
E’ tornato ad allenare la Samb in una situazione altamente equivoca. Credo che nella storia del calcio mai, un allenatore esonerato perché la squadra stava retrocedendo e salvata dal suo sostituto (Ugolotti), ha ripreso in mano la squadra l’anno dopo. Risultati altalenanti e una bruttissima classifica non erano riusciti a far prendere ai dirigenti la decisione del cambio di panchina per scuotere ambiente e squadra: sei sconfitte di fila sono state fatali per far sì che la famiglia Tormenti ricorresse ad altre soluzioni. Ancora una volta però in maniera originale: fuori Piccioni dentro D’Adderio, Natali promosso Direttore Generale, Evangelisti diesse: una girandola inutile e deleteria che stava per… evitare l’attuale appendice dei play out. Sia Natali (voto 4,5) che Evangelisti (4) non si sono dimostrati all’altezza dei loro compiti.
D’ADDERIO 5
Non era poi tanto difficile fare meglio di un allenatore che aveva collezionato sei sconfitte di fila e l’esordio (4-2) sul Verona sembrava premonitore di un cammino diverso. Un vantaggio che ha dilapidato quasi subito (forse un record peggiore di quello del suo predecessore) non riuscendo a far segnare alla sua squadra nemmeno un gol in cinque partite casalinghe. Due record (sei sconfitte di fila e questo) che sarà impossibile battere.
RUMIGNANI 8
Quando è arrivato , la Samb aveva perso 11 gare e vinte 4 con Piccioni, perse 5 e vinte 2 con D’Adderio. Sedici sconfitte in 30 gare. Non ha più perso fino alla gara di Lecco, ha vinto una volta in cinque partite, prima della gara decisiva odierna.
I TORMENTI 5
Tantissimi errori che non hanno mai cercato di correggere se non quando la barca rossoblu era semi-affondata. Un “merito” che non rimedia a due anni di gestioni dilettantistiche. (N. Perotti)