SAN BENEDETTO DEL TRONTO – «Siamo stati di fronte a una pioggia del tutto eccezionale e abbiamo profuso un lavoro di squadra enorme per prevenire i danni e far percepire il minor disagio possibile ai cittadini». Parla già al passato il sindaco Gaspari quando martedì mattina fa il punto delle azioni compiute per fronteggiare le precipitazioni torrenziali che da domenica in poi si stanno abbattendo sulla Riviera. Qualche danno c’è stato, in città, e assieme al sindaco di Ripatransone D’Erasmo a breve si richiederà lo stato di calamità naturale. I dati meteo nel pomeriggio di martedì appaiono rassicuranti e le autorità ritengono che il peggio dovrebbe essere passato. Il Tronto non ha mai dato problemi, nonostante abbia piovuto di più rispetto a quella pioggia che fece temere un’esondazione alcune settimane fa, quando però la portata fluviale era aumentata a monte per via delle dighe. Dal lato del mare, non si sono verificate mareggiate imponenti.
Polizia Municipale, Vigili del Fuoco, operatori delle società pubbliche che gestiscono la manutenzione stradale e la pulizia urbana: è stata una notte e una mattinata intensa per tutti loro.
La curiosità che fa anche un po’ riflettere è che il nuovo impianto idrico sotterraneo in via Asiago non è stato mai collaudato dagli enti preposti e quindi non è stato messo in funzione, nonostante siano appena stati terminati i lavori che hanno anche portato non pochi disagi alla circolazione stradale. L’impianto ha una vasca di raccolta delle acque bianche collegata alla zona di via Toscana e viale De Gasperi. Le acque raccolte poi andrebbero pompate nel fosso delle Fornaci. Usiamo il condizionale perché, come chiarito dal sindaco, ieri l’impianto non era in funzione. Risultato: viale De Gasperi abbastanza allagata durante i momenti di maggiore pioggia.
ALLAGATA UNA SCUOLA A causa dell’otturazione di alcuni chiusini interni, la nuova scuola del Paese Alto ha subito alcuni allagamenti nelle aule e nella palestra, L’acqua non è potuta defluire normalmente e quindi si è accumulata. Entro mercoledì la scuola sarà pulita e fruibile, assicura il sindaco Gaspari. L’acqua l’hanno scoperta gli esponenti di un’associazione cittadina che si riunisce nell’edificio scolastico. Il giorno festivo del 2 giugno e il ponte festivo hanno visto le scuole chiuse, perciò la verifica degli eventuali danni deve ancora essere terminata.
Si sono allagati gli scantinati del teatro comunale Concordia, situato nella zona più nevralgica per gli allagamenti. Un edificio in via Marinuccia; fra via Roma, via Manzoni e le piazze del quartiere Marina poi l’acqua ha allagato le strade fin dal pomeriggio di lunedì. Il sottopasso ferroviario pedonale dietro alla stazione si è allagato ed è impercorribile. La zona attende da anni la realizzazione di una vasca sotterranea per raccogliere le acque piovane e poi smistarle verso il mare. Gaspari invita i cittadini a riflettere su questo: «Sono convinto che con un acquazzone di questa dimensione nessuna città potrebbe rimanere illesa. Certo, i danni si possono alleviare, ma la violenza della natura qualcosa provoca sempre. Ricordiamo che la città in alcune zone è stata costruita sotto il livello del mare».
ALBERI CADUTI E SMOTTAMENTI L’elenco degli interventi compiuti è un rosario da sgranare. Alberi caduti in mezzo alla strada lungo la San Benedetto-San Savino; in via Murri è caduto un pino di proprietà privata vicino alla clinica Stella Maris; piante cadute in via Damiani, via Col dei Pioppi, contrada valle del Forno dove si è verificata una frana. E poi smottamenti in via della Resistenza a un chilometro circa dal semaforo in direzione Acquaviva, e in via Tonale. Una profonda buca si è aperta nell’asfalto di via Manara,
I TORRENTI Il torrente Albula ha preoccupato i tecnici del Comune per la sua portata grande e del tutto inconsueta. Ai confini del territorio sambenedettese il torrente stava per debordare dal suo alveo. In città durante la notte preoccupava l’alto livello delle sue acque sotto il ponte di via Piemonte, ma già in mattinata la situazione è migliorata. Vicino alla sede della Picenambiente in zona Monte Aquilino, il torrente Ragnola invece ha rischiato di esondare a causa del materiale accumulato nell’alveo. «La pulizia dei torrenti fatta alcune settimane fa ha impedito danni maggiori. Con gli alvei intasati infatti i corsi d’acqua avrebbero potuto anche esondare», ha affermato Gaspari.
I tombini ostruiti su cui intervenire sono stati un leit motiv della lunga notte di emergenza. In zona Agraria, nella zona del porto in via Colombo, in via Murri. Di fronte al mercato ittico di notte l’acqua piovana si è accumulata in maniera preoccupante nonostante l’impianto per il deflusso idrico abbiano funzionato, spiega l’ingegnere comunale Mario Laureati.
«Il monitoraggio della situazione in città è partito fin dal primo pomeriggio di lunedì, quando si è capita la portata dell’evento atmosferico. Abbiamo cercato di tenere sempre puliti e percorribili i sottopassi ferroviari, dovendo chiuderli in alcuni momenti, come in via Virgilio o in via Voltattorni», riferisce il comandante dei Vigili Urbani Giuseppe Coccia. In via Voltattorni, inoltre, le condotte delle acque chiare e quelle delle acque scure fognarie si sono mischiate, con l’effetto di far affiorare in superficie i liquami.
I DATI DELLA PROTEZIONE CIVILE Il 31 maggio a San Benedetto sono caduti 19,4 millimetri di pioggia. Il primo giugno ben 90,4 mm. Nelle prime otto ore del due giugno, 40,6 mm. «Sono dati molto importanti, ma posso dire che tutti gli enti coinvolti hanno gestito con efficacia questa ordinaria straordinarietà», dice l’amministratore delegato di Picenambiente Leonardo Collina.

per alcune foto si ringrazia Lillo Olivieri