ACQUAVIVA PICENA – I candidati rivieraschi del Pdl alle prossime elezioni provinciali si riuniscono presso il ristorante Azzurro incontrando anche il coordinatore regionale del partito Remigio Ceroni, da parte del quale è arrivato l’invito a battersi alla ricerca di voti nei singoli collegi per riconquistare dopo decenni la provincia picena al centrodestra.
Pasqualino Piunti, vicepresidente designato se si imporrà Piero Celani, ha parlato di una «campagna elettorale svolta in modo intelligente, in una situazione di vantaggio oggettivo che deriva dalla divisione aspra nel centrosinistra fra Rossi e Mandozzi». Piunti ha elogiato Celani e proposto l’idea di una unione di intenti fra Ascoli e San Benedetto: «Sarà fondamentale integrare le potenzialità grandissime di questi due poli della Provincia, potenzialità finora non sfruttate. A San Benedetto la Provincia dovrà agire per rilanciare il turismo in particolare nella zona Sentina».
Bruno Gabrielli ha parlato di due azioni fondamentali: una per la tutela dell’occupazione «istituendo una zona franca nel Piceno che porti sgravi contributivi e fiscali alle imprese, il ministro Scajola si è detto disponibile», e una per il rilancio delle infrastrutture.
All’incontro era presente tutta la coalizione pro Celani: esponenti del movimento autonomo piceno, repubblicani, Udeur, Lega Nord, la lista civica Alleanza Territoriale, la lista dell’ex sindaco di San Benedetto Domenico Martinelli. L’esponente dei Moderati di Centro Giuseppe Torquati (sindaco uscente di Cupra) è tornato sulle motivazioni della sua uscita dall’Udc: «Sono contrario a un modo personalistico di fare politica, compiuto non sulla base di affinità di idee ma per convenienze personali. Sono uscito dall’Udc perché si sta avvicinando al centrosinistra, mentre io e chi è con me siamo alternativi alla sinistra».
Remigio Ceroni da parte sua ha parlato di tematiche nazionali: «Franceschini? Un provocatore. La campagna elettorale del Pd? Confusionaria, gossipara, basata sul nulla politico. Le elezioni europee? Importantissime, per il Pdl sarà importante aumentare i consensi, ce la può fare. A Bruxelles non ci dovranno essere 29 partiti italiani come nell’ultima legislatura, ma forze compatte come il Pdl che possano agire a tutela dei prodotti e delle imprese italiane»