SAN BENEDETTO DEL TRONTO – È un Sergio Spina concentrato e determinato, quasi dovesse andare in campo anche lui. Il presidente in pectore della Samb chiama a raccolta i tifosi e sigilla ermeticamente l’ambiente e lo spogliatoio. Cos’è che deve restare fuori da casa Samb? Ma è chiaro, i procuratori dei giocatori e le trattative di calcio mercato. Possono destabilizzare la concentrazione che negli atleti deve essere al massimo grado.

Non usa mezzi termini il numero uno di viale dello Sport: «Oggi conta solo la salvezza della Samb. Di calcio mercato non voglio sentir parlare. I procuratori qui non devono entrare, sappiano che non sono ben accetti. E sappiano, i giocatori, che se ora hanno la testa solo al proprio futuro, allora si facciano da parte».
D’altra parte mostra la massima fiducia verso Giorgio Rumignani (a proposito, la sua conferma in caso di mantenimento della categoria è data come sicura): «Il mister ha il polso della situazione e sa bene come motivare la squadra».
Intendiamoci: gli agenti dei calciatori fanno anche il loro lavoro ed è normale che abbiano telefonato a Spina, al manager della squadra Giulio Spadoni, soprattutto nelle settimane successive all’inizio di questo momento di transizione societaria.

Ora c’è una insistente voce che dà Olivieri vicinissimo al Perugia, ci sono gioielli come Marconato e Titone che fanno gola a molti. Ma il presidente della Samb vuole lanciare un monito: «I procuratori parlino solo con noi e lo facciano dopo la fine dei play out. Con noi direttamente non si è fatto avanti nessuno, ripeto che ora la squadra deve pensare solo al Lecco».
Il ragionamento è semplice, e condivisibile. I giocatori stanno ricevendo garanzie sui propri sacrosanti diritti, ma ora devono pensare solo e chiaramente ai propri altrettanto sacrosanti doveri.
Tradotto: ieri sono stati pagati gli stipendi di marzo, al più presto saranno pagati gli stipendi di aprile. Il direttore generale Spadoni lo chiarisce senza giri di parole: «Ora la squadra ha tutti i motivi per essere serena e motivata. In 32 giorni sono stati pagate tre mensilità».