SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Se qualcuno ha ragione, qualcun altro ha torto: e siccome parliamo di deficit di centinaia di migliaia di euro che pesano sulla collettività sambenedettese, sarà bene che si sia in grado di valutare al meglio ragioni e torti. Caso Multiservizi: il Pdl, compatto, rivendica la bontà delle scelte effettuate durante il mandato Martinelli, quando i dipendenti dell’Azienda Multiservizi triplicarono (da 8 a 25), ma, precisa l’attuale consigliere comunale ed ex assessore al Bilancio Luca Vignoli, lo stesso avvenne per il fatturato (dai 600 mila euro del 2001 a un milione e 934 mila euro nel 2005).
Da destra piovono critiche sul sindaco Gaspari, che ha accennato all’ipotesi di licenziamenti e ha criticato duramente l’operato dei lavoratori della Ams, al 99% di proprietà comunale. A tal proposito, val la pena recuperare un commento ad un nostro articolo dell’ex onorevole del Pci Paolo Menzietti, che ricostruisce approfonditamente la storia della prima fase della Multiservizi.
Su una cosa Menzietti confluisce con il Pdl, collidendo rispetto ad alcune parole di Gaspari: «Sono certo: se le cose non vanno la colpa non è di chi ci lavora». Rispetto ad alcune valutazioni dei consiglieri di centrodestra, tuttavia, i presupposti di partenza sono opposti (Piunti: «Prima del 2001 la Multiservizi era un carrozzone»).
Crediamo sia molto utile riportare in questa sede l’intero scritto di Menzietti, che fa luce sulla storia della nascita e dell’evoluzione dell’impresa partecipata almeno prima di quest’ultima fase. Menzietti ha scritto: «La Multiservizi è stata la prima municipalizzata italiana che si è trasformata in una società per azioni; dopo decenni di inutili discussioni è riuscita a unificare le tre aziende di trasporto pubblico che esistevano nel Piceno; ha chiuso per sei anni i propri bilanci in utile; è partita con un capitale sociale di 2,1 miliardi e al momento della fusione è stato stimato in 9 miliardi (cito a memoria); ha realizzato una sede propria che a distanza di oltre venti anni è ancora un modello di razionalità ed efficienza; è stata la prima in Italia a gestire i parcheggi con cards dotate di microcips codificati e stampati in azienda, quando le banche ancora usavano la banda magnetica e a Roma dovevi avere le tasche piene di monete per poter parcheggiare; si è affermata come primario vettore turistico con risultati finanziari crescenti ogni anno; ha realizzato l’eliporto “Riviera delle Palme” per la società Elisem con sede operativa nella Multiservizi di cui è socia (8-10%), società partita con due piccolissimi elicotteri e oggi ne ha 14 di varie dimensioni (si è insediata a Sulmona non avendo avuto la possibilità di farlo a San Benedetto). Infine vorrei ricordare che la Multi Servizi ha realizzato la piazza e il parcheggio sotto il comune e il doppio piano davanti; il parcheggio alla stazione; il parcheggio interrato, la piazza e il restauro della fontana davanti alla Cattedrale (iniziato nell’ottobre del 2000, inaugurato nel maggio successivo), con un costo leggermente superiore a quello di trecento metri di marciapiede di viale De Gasperi. Ricordo anche l’agenzia specializzata per il sostegno al turismo nautico, l’impegno per la diffusione di internet nella città e più in generale nel settore informatico; sono stati istituiti nuovi servizi (segnaletica, controllo caldaie, ecc.)
Questa complessa attività è stata possibile grazie a coloro che lavoravano nella Multiservizi spa, e questa precisazione è loro dovuta anche a nome degli altri membri dei consigli d’amministrazione.
Non ci siamo mai sentiti dire… “ma questo non ci compete”, tutti facevano ciò che era utile all’azienda, con passione, efficienza e con l’orgoglio di essere dipendenti della Multiservizi spa: i meccanici facevano gli autisti e gli autisti i meccanici, gli impiegati gli operai e gli operai gli impiegati.
Abbiamo anche discusso…”vivacemente”, con i dipendenti e i sindacati, ma alla fine le decisioni erano sempre improntate alla valorizzazione dell’azienda e alla difesa dell’occupazione.
L’altra questione che voglio sollevare è la mancanza di trasparenza: questo è il primo bilancio in perdita? Non credo. In passato i bilanci venivano pubblicati sul sito, dati alla stampa, consegnati a tutti i consiglieri comunali. I dipendenti erano elencati con nome, cognome e mansioni, e precisati i progetti in corso e programmi futuri.
Se l’evolversi della situazione fosse stata resa pubblica, visto che la Multiservizi spa è di proprietà dei cittadini, forse i decisori amministrativi-Comune e CdA, avrebbero avuto gli stimoli necessari per apportare le correzioni necessarie al momento opportuno
».
Al sindaco Gaspari e alla maggioranza, ora, l’onere e l’onore, il dovere e il diritto, di scelte che potrebbero essere impopolari ma che, crediamo, non possono essere rimandate. Non sappiamo se i dipendenti hanno qualche responsabilità. Sicuramente chi presiede alla loro gestione, non può restare insensibile alle critiche del primo cittadino. Qualcosa, insomma, dovrà accadere. A meno che i consiglieri del Pdl non abbiano totale ragione, e allora a Gaspari converrà abbozzare e far finta che nulla sia accaduto. Difficile.