Da Riviera oggi in edicola numero 774

GROTTAMMARE – In politica da diversi anni, partito con Massimo Rossi nel 1994, passato per De grottammare e Grottammare Futura, Gianfilippo Straccia si candida quest’anno alle provinciali con l’Italia dei valori.

La sua esperienza politica è partita con Massimo Rossi, passato per varie associazioni ora si candida con l’Italia dei valori, come mai?

«Dopo l’esperienza come consigliere comunale, e a parte una simpatia per Grottammare futura, dal 2002 ho soltanto fatto lo spettatore della politica locale e nazionale. Oggi mi sono avvicinato all’Italia dei Valori per l’incisività dell’azione politica contro il Governo Berlusconi. Mi hanno chiesto se potevo dare una mano e dopo una ponderata riflessione ho accettato di candidarmi. Questo perché ritengo che questa coalizione possa scongiurare a livello locale una vittoria della destra».

Quali sono i punti dell’IDV che maggiormente si avvicinano al suo pensiero?

«Principalmente le dichiarazioni sui messaggi culturali: ad esempio il 25 aprile Di Pietro ha detto che “non si possono mettere sullo stesso piano carnefici e vittime”. Approvo la difesa della Costituzione ed ho visto che l’IDV nell’ultimo anno è capofila in questo senso».

È possibile fare una previsione?

«Tutti abbiamo assunto questo impegno in egual maniera e la campagna elettorale finirà a giugno. Non si possono fare previsioni, razionalmente possiamo pensare che si andrà al ballottaggio».

Se dovesse vincere Rossi, lei pensa che la sua coalizione e il suo partito sarebbe disposto ad appoggiarlo al ballottaggio?

«Sinceramente non abbiamo ancora valutato».

Pensa sia corretto il comportamento del PD, che ha scaricato il presidente in carica?

«Due sono le cose che mi hanno portato a sostenere Mandozzi: la prima è stata l’aver accettato le primarie e la seconda la campagna d’ascolto. Sono entrambi veri strumenti di democrazia e partecipazione, perché con le primarie sono i cittadini a scegliere e con l’ascolto diretto si arriva ad avere un programma arricchito dai suggerimenti dei cittadini. Questo, in un momento di disaffezione dalla politica e di crisi, può far ricreare un minimo di attenzione sulle istituzioni».

Lei è vicino all’associazione La Formica di Grottammare, che contesta duramente l’attuale amministrazione. Può confermarlo?

«Sono un semplice iscritto dell’associazione, che rappresenta una delle rarissime voci fuori coro nell’ambito della politica grottammarese. L’associazione è composta prevalentemente da giovani e si è caratterizzata sia per l’acume politico sia per una puntuale e precisa critica politica dell’amministrazione comunale».

Condivide quindi la linea dell’associazione: che idea ha dell’operato del sindaco Merli?

«Sicuramente non mi riconosco nella politica di questa maggioranza. È ovvio che qualcosa di buono ci sarà anche, ma gli errori commessi sono molti e non li condivido».

Ci fa qualche esempio?

«Gli ultimi due esempi in ordine temporale sono la pista ciclabile di viale Colombo, non avrei mai ridotto l’arenile per una striscia di cemento, piuttosto era preferibile togliere i pochi parcheggi, e l’aumento degli affitti delle sale comunali. Riguardo a questo punto, loro sostengono di aver chiarito tutto, ma non è così, esiste un regolamento. Hanno portato una sala che costava zero a 500 euro, sono dei costi che un’associazione non può sostenere. Poi, comunque, giudicheremo a fine mandato».

In generale, cosa cambierà dopo il sette giugno se dovesse vincere il centro sinistra?

«Sono state fatte molte proposte, come fra tutte il cercare soluzioni per risolvere la crisi occupazionale e creare nuove infrastrutture, come il Polo universitario di Ascoli».

E se dovesse vincere il centro-destra?

«…Se dovesse succedere cambierà davvero tutto. Celani è riuscito ad essere sfiduciato dalla sua maggioranza e in questi dieci anni non ha fatto altro che isolare Ascoli dal resto della regione».

Che  messaggio agli elettori?

«Uno slogan breve e conciso: il voto utile, un voto per contrastare il centro-destra».