MARTINSICURO – «Qual è la verità? Il Comune afferma che mancano i fondi e pertanto la vendita del terreno è indispensabile per far fronte alle spese e fare interventi sul territorio, mentre le opposizioni sostengono che le risorse economiche ci sono ma sono gestite male. Chi di voi dice il vero?» Un cittadino pone la domanda sia alla giunta Di Salvatore che ai gruppi di opposizione presenti nella serata di lunedì 19 maggio all’incontro pubblico organizzato dalla maggioranza sulla vendita del terreno di Villa Rosa.

Un’assemblea in cui non sono mancati gli attacchi e i toni forti, in un clima generale di tensione.

Primo oggetto del contendere la lettera che la maggioranza ha fatto recapitare alle famiglie di Martinsicuro e che ha contribuito a scaldare gli animi poichè considerata dalle opposizioni denigratoria nei propri confronti.

«L’incontro di questa sera – ha esordito il sindaco Di Salvatore – ha l’intento di illustrare ai cittadini come stanno effettivamente le cose sulla vendita del terreno di Villa Rosa, dato che le opposizioni hanno fatto una campagna di informazione scorretta. Sono sicuro che le circa mille firme raccolte i cittadini non le avrebbero messe se avessero davvero conosciuto la realtà dei fatti. Le opposizioni fanno campagna denigratoria e questo non è giusto».

«Siamo noi che siamo stati denigrati nella lettera che avete scritto ai cittadini – ha puntualizzato Pietro Dursi del Pd – e con noi sono stati insultati anche tutti i cittadini di Martinsicuro e Villa Rosa».

La maggioranza ha illustrato quindi le motivazioni per cui procedere all’alienazione del terreno è un passaggio obbligato di cui il Comune non può fare a meno: il milione e mezzo di euro impiegati per il pagamento dei debiti Franchi e la Torre anziché per la manutenzione del territorio; gli interventi d’urgenza dovuti a calamità naturali (come mareggiate, allagamenti, ecc) che seppure non prevedibili, impiegano continuamente risorse destinate preventivamente ad altre opere; i contenziosi legali accumulati nel corso degli anni dal Comune, che impegneranno circa 400mila euro di spese legali complessive, da assolvere man mano che arriveranno le sentenze.

«La vendita di un’area pubblica da parte del Comune – ha spiegato l’assessore all’urbanistica Abramo Micozzi – è prevista da una legge apposita nella quale è specificato che si può procedere all’alienazione per reinvestire i fondi ricavati nella realizzazione di opere pubbliche».

Dei 4000 mq di terreno circa 1600 verranno impiegati per la realizzazione delle palazzine residenziali, che saranno tre o quattro, in base al progetto redatto dal Comune. All’interno degli edifici poi, l’amministrazione comunale si riserverà 300 mq di locali in cui verranno dislocati alcuni uffici pubblici, il centro anziani e le attività di diverse associazioni culturali.

«E’ un modo per rilanciare e rivitalizzare questa zona di Villa Rosa – ha aggiunto l’assessore al Bilancio Marco Cappellacci – e con i fondi della vendita si potranno sistemare le strade della frazione».

«L’intera operazione sarà caratterizzata da un’assoluta trasparenza – è intervenuto l’assessore al commercio Enzo Carbone – poiché decideremo con i cittadini il progetto da approvare, e tutti i vari interventi che dovranno essere effettuati».

Nel corso della serata gli argomenti delle minoranze si sono focalizzati sulla necessità trovare i fondi necessari per gli interventi sul territorio gestendo in maniera più oculata le risorse economiche di cui il Comune attualmente  dispone, evitando gli sprechi. Si è tornato a parlare della convenzione Pubbliluce, che comporta un aggravio della spesa per il Comune di 100mila euro l’anno, e dell’abolizione sia dei parcheggi a pagamento (che portavano un introito di 50mila euro l’anno) che della tassa sui passi carrai (40mila euro).