SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Cosa fare per affrettare l’uscita, ancora lontana, dall’attuale crisi economica? Se n’è discusso durante l’assemblea elettiva della Confesercenti di Ascoli e Fermo (nonostante la divisione della provincia non c’è stata scissione), tenutasi giovedì 14 all’Auditorium comunale di San Benedetto.

L’associazione, che unisce piccole e medie imprese commerciali, turistiche e di servizi, ha recentemente approvato il nuovo statuto nazionale, che prevede la sostituzione delle figure dei segretari (mutuate dalla politica e dai sindacati, da dove ebbe origine la Confesercenti negli anni ‘70) con le figure dei presidenti e dei direttori, e l’incompatibilità tra presidenza e incarichi istituzionali o nei partiti: un assetto meno “politico” e più operativo.

Il presidente della Confesercenti di San Benedetto, Daniele Tagliabue, evidenzia come la crisi «abbia colpito soprattutto le microimprese, quelle con pochissimi dipendenti, in particolare i piccoli negozi, che subiscono oltretutto la concorrenza della grande distribuzione. È importante quindi fare sistema, in modo da avere più forza per rispondere alle sfide poste dalla crisi, che possono diventare opportunità di sviluppo». Un esempio, in casa Confesercenti, è la Cooperativa Adriatica, che unisce le associazioni di operatori turistici delle Marche e fornisce sconti sugli acquisti da ditte convenzionate.

Il presidente uscente Nino Capriotti – che lascia dopo 15 anni i suoi incarichi in Confesercenti – batte su questo tasto: «Le piccole associazioni, che ultimamente sono fiorite, non riescono a incidere su chi governa, occorre “fare cartello”. La situazione economica è preoccupante: dobbiamo cambiare mentalità, puntare sulla formazione continua dei lavoratori, eliminare le lentezze burocratiche, lanciare una nuova classe dirigente. Il turismo va destagionalizzato, se ne parla da anni ma si è fatto poco: non possiamo vivere in una città di ex (“ex camping”, “ex galoppatoio”), è impensabile trasformare il Palacongressi in multisala cinematografica».

Paolo Perazzoli, direttore della Confesercenti provinciale (ed ex sindaco di San Benedetto), chiede inoltre alla politica di fare la sua parte: «La Regione Marche ha fatto bene a bloccare per un anno le licenze per nuovi ipermercati: i piccoli negozi stanno chiudendo, e ciò significa un peggioramento della qualità della vita, soprattutto nelle periferie, dove i negozianti svolgono una funzione sociale. Noi crediamo nel protagonismo degli imprenditori, che può farci uscire dalla crisi; ma serve l’aiuto della politica». Pronta la risposta di Sandro Donati, assessore regionale, che ha ricordato gli interventi della Regione Marche per sostenere i posti di lavoro e il turismo.