SAN BENEDETTO DEL TRONTO –  Fabio Tinazzi è uno di quei giocatori che te ne accorgi di più quando non c’è che quando gioca.  n altri termini è un atleta sul quale hanno fatto cieco affidamento tutti gli allenatori che si sono avvicendati alla guida della squadra negli ultimi tre anni. Rare le occasioni nelle quali ha dovuto rinunciare a far parte dell’undici titolare.

Ma quello spostamento davanti alla difesa di domenica scorsa, nel ruolo di mediano di rottura?

«Non ho battuto ciglio mettendomi subito a disposizione. Sono giovane e ho ancora così tanto da imparare che un’esperienza in più non fa certo male. Tra l’altro, se mi ricordo bene, non penso di aver fatto una prestazione disastrosa. Eppoi non è la prima volta che gioco in quel ruolo avendoci giocato un paio di volte nelle giovanili della Roma».

Tutti guardano non solo al proprio risultato ma anche a quello delle dirette avversarie.

«Noi non ci poniamo tanti interrogativi. Sappiamo solo che ora c’è una squadra sotto di noi, il Legnano, e lì dobbiamo lasciarla per poter accedere ai play-out. Il resto non conta. Dobbiamo onorare questa maglia e in special modo questi fantastici tifosi fino all’ultima goccia di sudore».

Una domanda che fin’ora nessuno ti ha rivolto: ti è dispiaciuto dover lasciare la fascia di capitano?

«Con Ottavio Palladini ho un rapporto così speciale che non esiste neanche l’ombra di un problema. D’altronde mister Giorgio Rumignani è stato chiaro fin dall’inizio su chi avrebbe ricoperto quel ruolo. Anzi, ad essere sincero, a volte la portavo anche con un pò di imbarazzo conoscendo l’esperienza di Ottavio e di che cosa esso rappresenta per la tifoseria»

D’ora in poi dovrete fare a meno di Davide Moi...

«Sì, ed è una tegola pesante che ci è caduta in testa nel momento peggiore. In ogni caso, con lo spirito che ci ritroviamo, sono sicuro che chiunque andrà a ricoprire quel ruolo saprà farlo al meglio»

Come vedi il prossimo avversario, la Reggiana ?

«Anche per loro è una partita fondamentale, e inoltre vengono da una serie di risultati un pò sotto tono e vorranno sicuramente riscattarsi. Ma qui a San Benedetto domenica ci sarà posto per una sola squadra ed un solo risultato»

Cosa ha apportato di nuovo la gestione Rumignani?

«Tanto carisma, grande energia positiva e una immensa esperienza non solo a livello di gioco ma anche di spogliatoio e di rapporti tra noi giocatori. E’ come se, di colpo, ci avessero dato un calmante, avessimo aperto bene gli occhi e con questo una serenità di rapporti ed un modo di lavorare senza stress e senza paure. Se pensiamo che ha trovato anche il tempo per ricucire il rapporto con i  tifosi…»

Un appello ai tifosi per domenica?

«Io più che lanciare un appello dovrei fare un ringraziamento generale alla città ed a tutta la tifoseria per il rispetto e l’affetto con i quali mi hanno trattato in questi tre anni. Non posso che ringraziarli tutti promettendo di impegnarmi oltre il limite delle mie forze per contribuire a far sì che sia la domenica che tutti si aspettano»

Intanto nella mattinata di mercoledì la squadra si è limitata a lavorare su una preparazione di tipo ginnica senza particolari programmi. Ci si è concentrati sulla tecnica, l’atletica, il riscaldamento. Lavoro a parte per Magnani. Recuperi certi per Zentil e Marino e, probabilmente, dovrebbe farcela anche Carozza.