SAN BENEDETTO DEL TRONTO – I grassi alimentari sono indispensabili all’organismo umano, ma vanno consumati in quantità e qualità giuste.

Sono i monoinsaturi e i polinsaturi quelli migliori dal punto di vista alimentare mentre i grassi saturi, poiché influenzano il colesterolo nel sangue, vanno usati con moderazione.

Ma sono i grassi trans, che si formano con il processo di idrogenazione, i più dannosi per la salute.

Dalla configurazione “cis” , con l’idrogenazione, le molecole si trasformano in “trans” e l’olio dallo stato liquido diventa solido e meno soggetto ad irrancidimento. Cosa molto gradita alle industrie alimentari che possono allungare di molto la durata dei prodotti e rendere più appetibili alcuni alimenti (più friabili e sensazione di “pienezza” al palato).

È la margarina, commercializzata intorno la metà del secolo scorso, che sostituì il burro perché più economica, conservabile più a lungo, e più leggera e sana. Fu presentata come un prodotto benefico e positivo, da preferire ai grassi di origine animale considerati dannosi.

Unanime è oggi il consenso in campo scientifico per i molti effetti negativi dei grassi “trans” sull’organismo umano.

Indebolendo il tessuto cellulare, contribuiscono alla diffusione di malattie degenerative; aumento, quindi, del rischio di malattie coronariche ed aterosclerosi, diminuzione del colesterolo HDL, aumento dell’LDL e incremento della produzione di radicali liberi. Inoltre, considerando che nel processo di idrogenazione viene utilizzato il nichel come catalizzatore e, non sicuri che venga allontanato del tutto, potrebbero esserci ripercussioni nel soggetto allergico.

Ogni alimento che reca sull’etichetta la scritta “idrogenati” o “parzialmente idrogenati” contiene grassi trans.
Li troviamo in tutti gli alimenti che riportano come dicitura tra gli ingredienti: margarina, oli vegetali parzialmente idrogenati, oli vegetali idrogenati, grassi vegetali parzialmente idrogenati, grassi vegetali idrogenati.

Più frequentemente, nelle etichette, invece che olii idrogenati si trova indicato “olii vegetali”: dicitura alquanto generica e vaga, di dubbia qualità.

Pertanto, andranno accuratamente lette le etichette di biscotti, brioche, crostate, torte, merendine, patatine in sacchetto, crackers, grissini, ma anche pane, liofilizzati, surgelati, dadi
Attenzione anche ai gelati: molte sono le gelaterie che fanno uso di preparati industriali che spesso contengono grassi trans, perché fanno sciogliere il gelato più lentamente.

Alcuni tipi di olii da frittura impiegati in ristoranti o gli alimenti dei fast-food, se fritti, possono contenere grassi “trans”.

Eliminare, quindi, dall’alimentazione i grassi idrogenati, anche per aderire ad una campagna di sensibilizzazione contro i prodotti alimentari proposti al consumatore, pericolosi per la salute umana.