MONTEPRANDONE – Una bomba che rischia di scompigliare i giochi elettorali. Orlando Ruggieri, ex sindaco di Monteprandone ed onorevole dal 2001 al 2006, rinuncia alla candidatura alla provinciali nel collegio di Monteprandone, in quota Pd, attacca nuovamente Stefano Stracci, candidato sindaco del Partito Democratico, e infine si dimette da presidente provinciale del partito. Di seguito pubblichiamo integralmente il suo comunicato stampa. «Da adesso in poi può accadere di tutto» accenna poi. Forse una sua lista personale in vista delle amministrative del 6 e 7 giugno?

Constatata la totale mancanza di lealtà e correttezza da parte del candidato sindaco Stefano Stracci e del gruppo dirigente locale che, contrariamente a quanto concordato con il partito provinciale, ripropone nella propria lista nomi e personaggi ormai solo autoreferenziali che hanno dato ampia prova di inettitudine e inadeguatezza nel ruolo istituzionale locale; rilevato come il degrado politico sia arrivato al punto tale che chi, come il sindaco uscente, è rimasto vittima di una umiliante congiura, dallo stesso pubblicamente ammessa, subito dopo diventa il primo difensore dei propri carnefici per impedire l’ingresso in lista di persone a lui “sgradite”; riscontrato con grande rammarico come i giovani del partito locale non abbiano voluto impegnarsi per una battaglia di vero rinnovamento, preferendo stare fuori dalla lista; riscontrato con grande disappunto come il partito provinciale, nonostante gli sforzi profusi non sia riuscito ad imporre una trasparente linea di rinnovamento della lista che segnasse pure la riconosciuta esigenza di ricomporre tutte le anime del partito; verificato, infine, che non ci sono le normali condizioni di affidabilità e di condivisione politica, comunico la mia indisponibilità ad accettare la candidatura nel collegio provinciale di Monteprandone.

Ringrazio quanti dentro e fuori il partito hanno con sincerità e generosità riposto in me fiducia e speranza. Mi scuso con loro con tutto il cuore ma trovo ripugnante condividere un qualsiasi percorso con la coalizione di Stefano Stracci, dove vittime e carnefici, sostenitori di Mandozzi e sostenitori di Rossi, trovano sintesi solo sulla scalata al potere locale. Prova lampante di ciò sta nella circostanza che, senza alcuna esigenza elettorale, Stracci e il Pd locale hanno dato ampia ospitalità a rappresentanti di lista (ben 6 su 20) che appoggiano Massimo Rossi.