dal settimanale Riviera Oggi in edicola
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Le campagne elettorali entrano nel vivo. Poco più di un mese e nel Piceno si andrà al voto per eleggere il presidente della nuova (ahinoi) Provincia di Ascoli e i sindaci di Monteprandone, Offida, Cupra Marittima, Monsampolo.
Il clima si fa politicamente teso, fra candidati e segretari di partito cresce la voglia di mettersi in mostra e di attirare consensi.
C’è un equivoco che il mondo dell’informazione italiana deve sfatare, soprattutto a livello locale, dove il diaframma fra operatori dell’informazione e operatori della politica è meno ampio, e dove questi attori si trovano a stretto contatto quotidianamente per la ridotta dimensione del contesto.
La stampa non è la cassa di risonanza per i politici e per i loro “pensieri, parole, opere e omissioni”.
Le affermazioni di un politico non hanno diritto di cittadinanza, se sono gratuitamente lesive della reputazione di chi in quel momento non può difendersi, o se contengono dati falsi, somme incoerenze, scempiaggini.
Il nostro modo di fare giornalismo vuole essere attivo e propositivo. Attivo, perché a pubblicare veline e comunicati stampa tal quali sono buoni tutti, anche chi giornalista non è. Propositivo, perché il nostro diritto e dovere di critica ha come fine ultimo il bene della comunità, non il bene di una parte politica o il successo di una realtà imprenditoriale.
Una postilla sull’informazione online. È invalsa la consuetudine di considerare i giornali online come delle bacheche di annunci, come degli Speaker’s corner nei quali, a guisa di angolo dell’oratore dei parchi pubblici londinesi, si possa ambire a veder pubblicato tutto, in maniera integrale per giunta, con l’unica ragione che un giornale online non ha i limiti di spazio che condizionano i giornali cartacei.
Un giornale online non ha a che fare con l’impaginazione grafica e con la tirannia della pagina, è vero, ma ha a che fare con obblighi ben più stringenti, che sono quelli della stampa con la S maiuscola: i criteri di rilevanza della notizia, di riscontro con la realtà dei fatti, di obiettività e trasparenza.
In primo luogo con l’interesse dei lettori. E non con l’interesse di coloro che più o meno manifestamente credono che un giornale abbia come unico diritto e dovere fare loro da cassa di risonanza.
Copyright © 2022 Riviera Oggi, riproduzione riservata.
Lascia un commento
che iddio benedica queste parole!!!
senza nessuna illusione però, perchè i media (nessuno escluso, sia nazionali che locali) sono stati (spero) i protagonisti assoluti della lunga marcia della politica d'opinione (che permette di costruire i leader e le leadership) anziche della politica di azione protesa alla tutela degli interessi di fondo (quelli generali in primis).
Caro direttore, oggi sul corriere della sera on line, fino a venti minuti fa, le prime tre notizie (con tanto di foto) erano: "Veronica contro Berlusconi"; "Berlusconi: voterò sì al referendum"; "Noemi, la 18enne che dice "Papi" al Cavaliere".
Mi piacerebbe molto credere che l'informazione sia quella che descrive lei, e sono contento che esistano sacche – come il suo giornale – di resistenza a un'informazione di livello sempre più basso, ma purtroppo la realtà odierna è questa.
c'è di più
come noto, su corriere.it esiste una sezione laterale con la graduatoria dei pezzi più letti (delle ultime 24 ore, credo)…
e la notizia di noemi e "papi" silvio era la più letta.
Gli argomenti pruriginosi solleticano la curiosità e l'attenzione dei lettori. Su questo ci sarebbe molto da dire, ma non è questa la sede..
Non capisco perchè non se ne debba parlare Daniele. E' il caso del giorno e tutti, sinistra inclusa, hanno voluto dire la propria.
Vorrei che non ti dimenticassi il precedente della signora Veronica: primavera 2007, la moglie del Cavaliere scrive una lettera a 'Repubblica' nella quale pretende che le siano fornite pubbliche scuse dal consorte. Colpa di qualche apprezzamento rivolto alla Yespica nella notte dei telegatti.
In quell'occasione Repubblica non esitò a riportare lo sfogo in prima pagina. E sinceramente quel fatto mi pareva molto più frivolo rispetto a quello attuale.
Il discorso sta degenerando. I giornali, online o cartacei, danno al pubblico ciò che il pubblico vuol leggere. Il fatto che il pseudo-sfogo della signora Lario abbia avuto tutto questo risalto, è fortemente collegato al fatto le notizie che tirano sono di questo genere. La cultura media, nel nostro paese, è questa. E noi stiamo messi relativamente bene se consideriamo che nella flemmatica Gran Bretagna la stampa che va per la maggiore è quella scandalistica. Comunque, dicevo, il discorso sta degenerando perchè in questo modo si stanno quasi esprimendo giudizi sull'aspetto sociale della questione e si rischia di finire per… Leggi il resto »