ASCOLI PICENO – Hanno 38 e 19 anni gli autori della gravissima esplosione di capodanno nei pressi di Piazza del Popolo. Il 1 gennaio infatti, poco prima dell’una di notte, in Rua dei Corsi, venne fatto esplodere un potente botto all’interno di un cassonetto della spazzatura destinato alla raccolta del vetro.
Le schegge dovute all’esplosione hanno provocato danni per un totale di circa 40.000 euro, danni subiti anche dagli storici edifici del Palazzo dei Capitani e del Caffè Meletti, di un negozio di ottica e di svariate abitazioni, tanto da rendere necessario l’intervento di una squadra dei Vigili del Fuoco e di una dell’Enel.
La Polizia Scientifica aveva già affermato che l’ordigno poteva avere effetti micidiali, infatti persino un pesante tombino in ghisa si spaccò in più pezzi e solo per un puro caso, quindi, nessuno dei passanti che quella sera affollavano le vie del centro rimase ferito.
Anche le immagini registrate dalle telecamere di sorveglianza fecero capire chiaramente la potenza dell’esplosione che, come documentato dal fotogramma allegato, illuminò a giorno Piazza del Popolo.
A seguito delle indagini condotte sotto la direzione della Procura di Ascoli, in particolare del dottor Ettore Picardi, è stato accertato che l’ordigno utilizzato, pur se di elevata potenza, era di tipo “artigianale”, dunque facilmente reperibile sul mercato illegale dei così detti “botti di fine anno”.
Gli autori del reato sono stati identificati in G.G. e M.C., rispettivamente di 38 e 19 anni, entrambi residenti a Folignano: G.G. si è procurato l’ordigno, mentre M.C. lo ha materialmente piazzato e fatto esplodere. Nessun movente politico o ideologico sembrerebbe celarsi dietro il gesto.
Per individuare i due ragazzi fondamentali sono state le immagini del sistema di sorveglianza che, prima dello scoppio, avevano inquadrato per pochi secondi un uomo che attraversava la piazza con una grossa busta in mano. Dopo l’esplosione, la stessa persona era stata inquadrata nuovamente, questa volta però senza la busta.
Utilissima poi anche la collaborazione degli esercizi pubblici di Piazza del Popolo e le intercettazioni telefoniche.
Ora i due devono rispondere di danneggiamento aggravato e di porto abusivo di esplosivi, reati per i quali rischiano una condanna fino a dieci anni di reclusione.
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