SAN BENEDETTO DEL TRONTO – L’Università Politecnica delle Marche continuerà ad esistere nella sua sede sambenedettese di Palazzo Vannicola e anzi vedrà degli sviluppi in termini di spazi di lezione e offerta formativa.
Lo afferma il Preside della Facoltà di Economia Enzo Pesciarelli, in città per la firma di un protocollo d’intesa con il Comune.
«Ho ricevuto una informale rassicurazione da parte del Cun (Consiglio Universitario Nazionale, ndr) e dalla sua responsabile per l’area economica. Non ci sono problemi di sorta, l’impegno profuso dal nostro ateneo e l’entusiasmo delle iscrizioni che aumentano sono stati premiati».
Non solo va avanti, ma il progetto “università del turismo” a San Benedetto ha bisogno di nuovi spazi, secondo Pesciarelli: gli iscritti ai corsi del triennio di “Economia del Turismo” presso la sede di Palazzo Vannicola in via Mare sono 173, mentre l’aula magna può contenere 100 studenti.
Un problema di insufficienza di posti c’è, ma si potranno ricavare nuovi posti per gli studenti all’ultimo piano del palazzo e nella nuova struttura costruita dalla Provincia dietro di esso, il nuovo Centro per l’Impiego.
UN GRUPPO DI LAVORO PER IL TURISMO DEL FUTURO Il protocollo d’intesa firmato giovedì mattina fra il Comune e la Politecnica delle Marche riguarda la formazione di un gruppo di lavoro sotto il coordinamento del professor Renato Novelli, composto da studenti e giovani ricercatori formati dai corsi di economia turistica dell’università.
Il suo compito sarà quello di fare ricerche qualitative e indagini statistiche sul mercato turistico sia locale che internazionale, in modo da elaborare proposte per progetti di innovazione verso nuove offerte turistiche e nuove fasce di persone.
Novelli spiega: «Serve investire sul nuovo turismo basandoci sul vecchio turismo, non serve mica buttare via quel turismo che ha reso grande San Benedetto, ma solamente migliorarlo e qualificarlo».
Nel dettaglio, i temi su cui lavorerà il gruppo sono la nuova tendenza del turismo enogastronomico (non più “duro e puro”, ma interessato a coniugare il cibo con esperienze plurisensoriali e informazioni sul paesaggio); i segmenti di turismo “vocazionale”, determinato da interessi settoriali (turismo sportivo, turismo culturale); connessioni con il mercato europeo, attraverso una politica di connessione con i voli low cost.