GROTTAMMARE – Due ore e mezza di spettacolo ma anche di riflessione su temi culturali, sociali e politici che l’Associazione “Piceno al Massimo” ha organizzato per sostenere l’impegno del presidente uscente Massimo Rossi (Rifondazione Comunista) alle prossime elezioni provinciali del 6 e 7 giugno.

Al “Teatro delle Energie” mercoledì sera c’è stata una buona affluenza di pubblico per la serata che ha visto protagonista Neri Marcorè, anticipata da alcune polemiche politiche da parte del centrodestra grottammarese in merito alla concessione dell’uso gratuito della struttura da parte del Comune di Grottammare (di cui Rossi fu sindaco negli anni ’90).

Grande assente della serata Piergiorgio Cinì, colpito da un lutto familiare in seguito al terremoto in Abruzzo che ha spezzato la vita del giovane nipote Lorenzo. Per tutte le vittime del tremendo sisma, ad inizio serata, è stato rispettato un minuto di silenzio.

Con le imitazioni di Marcorè sono saliti sul palco di Grottammare le sue macchiette più note prestate dal mondo della politica e della canzone italiana, da Gasparri a Casini, da Di Pietro a Berlusconi, da Ligabue ad Amedeo Minghi, senza dimenticare di dare voce e anima al bizzarro personaggio “Peppo de lu portu”, icona dei vizi e delle virtù della gente del fermano.

Inoltre, nelle insolite vesti di intervistatore di Massimo Rossi, l’eclettico attore elpidiense ha affrontato le questioni cruciali della politica locale, puntando l’attenzione sulle tematiche della divisione della Provincia, della voglia di Rossi di continuare a impegnarsi in base a quelli che ha definito «due valori essenziali: la passione e la qualità delle idee progettuali».

Neri Marcorè ha poi sostenuto che nei cinque anni di mandato «il presidente in carica ha portato avanti la “politica del fare bene” basata anche sugli importanti principi dettati dall’articolo 9 della Costituzione Italiana come la promozione dello sviluppo della cultura, della ricerca scientifica e tecnica, nonché della tutela del paesaggio e del patrimonio storico-artistico nell’ambito locale. Insomma abbiamo il Massimo, perché dovremmo votare per il minimo?», ha apostrofato l’attore rivolto al pubblico.

A dividere con lui la scena i Rossopiceno, la band di giovani offidani che ha eseguito pezzi della Gang (Kowalski, La corte dei miracoli e Buonanotte ai viaggiatori) e dei Folkabbestia (Tammuriata a mare nero e Vulesse addiventare nu brigante), intervallati dalle letture di Edoardo Ripani (“Il sogno di un muratore” di Stefano Benni e un brano sul paesaggio marchigiano di Angelo Ferracuti) e dagli sketch satirici degli attori della “Compagnia Stabile di Improvvivo” che hanno vestito i panni di Massimo Rossi e Saturnino Di Ruscio, ironizzando sulla divisione della Provincia.