SAN BENEDETTO DEL TRONTO – In merito alle condizioni in cui versa una piccola pineta sul lungomare di viale Trieste, i residenti delle vie limitrofe e di via Trento rendono pubblica una lettera di protesta fatta pervenire all’amministrazione comunale e alle associazioni ambientaliste. Ecco il testo.
«C’è una piccola pineta nella nostra città, dove l’erba è soffocata dagli aghi di pino, dove i pini non ricevono potature e manutenzioni da almeno 5 anni, dove gli anziani camminano con difficoltà tra marciapiedi dissestati, dove le piante cadute non vengono rimpiazzate, dove le panchine non sono sicure, dove i cani, nonostante i cartelli di divieto, vengono portati dai loro padroni a fare i propri bisogni (tanto non incorrono in nessuna sanzione, non c’è controllo), dove in estate bivaccano venditori abusivi extracomunitari, dove l’impianto di illuminazione non è mantenuto in efficienza, dove le notti d’estate parcheggiano le auto, dove i frequentatori della movida vengono a scaricare le loro vesciche (poiché nel lungomare e nei bar degli stabilimenti balneari non ci sono servizi sufficienti per le centinaia di fruitori), dove i bambini giocano guardinghi sia per i bisogni dei cani, sia per quelli del popolo della notte, sia per il continuo passaggio di automezzi in spazi non recintati e carrabili. Non stiamo descrivendo un’area verde di una periferia degradata di una insignificante città dell’entroterra, ma della parte centrale del nostro lungomare, sicuramente tra i più belli d’Italia, in uno dei più importanti centri turistici della Regione Marche.

I residenti chiedono da anni interventi migliorativi, partendo dalle manutenzioni ordinarie, ad interventi di regolamentazione e riqualificazione, di uno spazio verde storico donato al Comune, tra i più vecchi della città, che dalla sua creazione ad oggi ha subito un lento e costante degrado e disinteresse.

Il 31 marzo 2009 si vedono arrivare degli operai con tanto di camion, piccolo escavatore e attrezzi vari, in noi residenti si accende un lume di speranza. Sono venuti a potare le piante, a sistemare i giochi, o forse l’illuminazione, vuoi vedere che sistemano i marciapiedi o fanno la recinzione che chiediamo da anni?

Mossi da curiosità chiediamo alle maestranze presenti, desiderosi di sapere a quale delle tante nostre richieste gli amministratori hanno pensato di dare risposta.

…Non avremmo mai osato immaginare che, in uno spazio pubblico adibito a verde, la storica Pinetina tra il lungomare Trieste e via Zara, avessero concesso ad un istituto di credito di costruire, con tanto di basamento in cemento ed allacci alle utenze, un box per ospitare una postazione Bancomat! Veramente fantasia!

Di tutte le richieste dei cittadini nessuno si è preso cura, ma alla istanza di un istituto bancario, l’Amministrazione ha pensato bene di individuare su oltre 5 chilometri di lungomare, non un piazzale, non un’area non attrezzata, ma una delle rare aree verdi attrezzate, (male ma comunque attrezzate) .

Dicono che in cambio l’azienda verserà un canone il cui utilizzo sicuramente non sarà destinato alla cura della stessa area».

I residenti non la prendono bene: secondo loro, quel bancomat in quel punto non ha nulla a che fare con il contesto, e sostengono che neanche le norme urbanistiche vigenti lo prevedano.

«Tutto ciò ci offende, ci umilia e fa crescere in tutti noi un senso di rabbia indescrivibile, per l’arroganza di tali scelte, fatte in assenza di regolamenti sull’uso delle aree pubbliche, in contrasto con le destinazioni delle aree di piano Regolatore, e quel che è peggio in completo menefreghismo nei confronti dei cittadini, residenti e non dimentichiamo “contribuenti” le cui richieste rimangono da anni disattese.

Ci auguriamo che i nostri amministratori, i funzionari comunali, i rappresentanti del Comitato di Quartiere, le associazioni ambientaliste e cittadine si attivino immediatamente per sospendere l’esecuzione di tale opera, rimuovere il cemento dal nostro verde e ripristinare l’area all’uso a cui è adibita. Chiediamo che il comitato di quartiere indica immediatamente una assemblea tra i residenti e gli amministratori per il destino di tale zona.
Qui sta morendo il verde, il senso civico, la partecipazione e la democrazia.
I cittadini di via Trento, Viale Trieste e vie limitrofe».