CUPRA MARITTIMA – Da qualche tempo ormai il comitato Piazza di Coso si preoccupa per la sorte della zona Sant’Egidio. È in progetto infatti la costruzione di un mega allevamento per fagiani e starne. ora parla direttamente ai cittadini cuprensi facendo pervenire in tutte le loro case una lettera contenente le informazioni su questo progetto e i danni che a loro avviso provocherebbe per l’ambiente.
Si legge nella lettera: «Il progetto prevede la costruzione di due grandi capannoni di 88×11 metri, il secondo di 56×10 metri, per una produzione di 27 mila capi all’anno. Le forti preoccupazioni riguardano l’impatto ambientale poichè parliamo di un’area di elevata valenza naturalistica, è tutelata da due vincoli della Comunità Europea e precisamente Siti di Importanza Comunitaria e Zone di Protezione Speciale».
«Il rischio inquinamento  – proseguono nella lettera – delle acque del sottostante torrente San Egidio sarebbe altissimo, a causa dei liquami reflui prodotti, non trascurabile inoltre sarebbe il rischio di inquinamento acustico visto il notorio verso di questi volatili presenti  a migliaia nelle voliere. Altrettanto importante sarebbe il rischio di inquinamento dell’aria a causa di esalazioni maleodoranti dovute a polline ed a carcasse di animali morti».
Affermano ancora dal comitato di Piazza di Coso: «Il progetto è incompatibile con la vocazione agricola e vitivinicola della zona e l’immagine turistica di Cupra Marittima ne risulterebbe danneggiata, dato che tale impianto risulta compreso nell’elenco delle attività insalubri del Ministero della Salute».
«Il sindaco Giuseppe Torquati  – concludono sempre nella lettera – e il vicesindaco Aurelio Ricci, non hanno mostrato un atteggiamento negativo nei confronti di questo progetto. Eppure qualche anno fa lo stesso sindaco si era battuto con forza contro un impianto simile, un allevamento polli, sempre a ridosso della valle di San Egidio nel Comune di Ripatransone».
In quell’occasione, nel 2003, lo stesso Torquati infatti si opponeva portano come motivazioni che «in caso di piogge torrenziali il litorale di Cupra verrebbe investito da una piena di liquami tale da compromettere l’attività turistica per anni».
Il caso dunque sembrerebbe lo stesso, e le preoccupazioni che esponeva il sindaco anni fa sono le stesse che muovono il comitato oggi. Sembrerebbe però che l’amministrazione di Cupra stavolta non abbia