SAN BENEDETTO DEL TRONTO – «Per la bretella collinare c’è un’ipotesi di finanziamento seria e un impegno del governatore Spacca. Ci possiamo contare, ora occorre assumere un orientamento politico sul progetto». Il vicesindaco Antimo Di Francesco in commissione Urbanistica rassicura i presenti, prima di visionare gli elaborati progettuali realizzati quasi un anno fa dal professor Francesco Canestrari, per conto dell’Università Politecnica delle Marche.
Nell’Accordo di Programma Quadro fra Regione Marche e Ministero delle Infrastrutture si prevede una “variante della SS16 tratto San Benedetto del Tronto”, per un investimento di 22 milioni di euro. I soldi non ci sono, ma l’orientamento dell’amministrazione comunale è ottimista.

Ancora Di Francesco parlando del prossimo incontro con il suo ex collega nella Margherita, Gian Mario Spacca: «Il governatore sarà in città il 30 marzo, sarà il momento per riproporre la tematica. Nel frattempo studiamo come provocare il minore impatto ambientale possibile».
Il progetto preliminare studiato da Canestrari per il primo stralcio Santa Lucia-Ponterotto e presentato nel maggio 2008 infatti contempla tre ipotesi. Costi variabili fra i 20 e i 30 milioni di euro.
Il progetto con il minore impatto paesaggistico e anche il minor costo (20 milioni) sembra essere quello con la galleria più corta sotto il monte della Croce (380 metri).
Canestrari ha spiegato che sarebbe prevista una prima rotatoria in prossimità della cosiddetta “incompiuta” in zona Santa Lucia. Poi da lì un primo tracciato molto vicino all’A 14 in modo da ottimizzare l’impatto ambientale. Poi un tratto che capterebbe il traffico della zona di via Sicilia, poi la galleria, di seguito una nuova rotatoria nella zona di via Carnia. Il tragitto proseguirebbe sotto le campate del ponte dell’autostrada fino al quartiere Ponterotto, dove ci sarebbe un’altra rotatoria e un sistema di viabilità a senso unico per connettere via Manara e la zona industriale di Acquaviva.
Poco cemento, attenzione alla sicurezza stradale: queste le parole d’ordine dell’esperto di ingegneria stradale.
ARRETRARE L’A14 Qui si parla di utopie infrastrutturali, ma ne diamo conto perché in commissione è emerso un parere tecnico. Canestrari, sollecitato da un intervento non senza polemica politica da parte di Daniele Primavera (Prc), ha citato uno studio di qualche anno fa commissionato dalla Regione Marche, il quale prende in considerazione un ipotetico declassamento del tratto urbano di autostrada, prevedendo la possibilità di realizzare uno svincolo in zona Brancadoro. In questa ottica, è il parere dei tecnici, l’autostrada “declassata” e una bretella collinare finalmente completa non si escluderebbero a vicenda.
Ma, come anticipato, qui siamo veramente nella fantascienza, dato che sembra poco realistico che esista la possibilità che la società Autostrade per l’Italia decida di investire nell’arretramento dell’A14, che avrebbe costi enormi e possibilità di rendita economica non commisurate.