SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Dopo la dichiarazione choc di Gianni Tormenti, in città non si parla d’altro. E anche in Comune, ovviamente. Anche perchè giovedì nell’ufficio del sindaco Gaspari si sono alternati prima il direttore sportivo Luca Evangelisti e lo storico segretario della Samb Nazzareno Marchionni, poi l’uomo simbolo della squadra Ottavio Palladini.
Da Evangelisti e Marchionni è giunta la richiesta di un aiuto da parte del Comune per il pagamento delle trasferte. Da parte dell’amministrazione comunale c’è un atteggiamento netto. Queste le parole di Gaspari: «Noi non possiamo in alcun modo sostituirci a una società calcistica che è ancora proprietaria del sodalizio rossoblu. La Samb non è mica fallita, i libri contabili non sono mica stati portati in tribunale».
Perciò la posizione del primo cittadino è quella di stare vicino moralmente alla squadra, cercando eventualmente di risvegliare l’interesse della società civile, di qualche sponsor, di gruppi di cittadini. Ma di spendere soldi comunali, non se ne parla.
Questo ha detto Gaspari: «La Samb non è mica la Tormentese Calcio (un termine chiaramente sarcastico che riportiamo testualmente ndd). La città rimane vicina ai giocatori, anche noi dell’amministrazione comunale, infatti l’assessore Fanini sarà a Monza domenica. Forse andrò anch’io. Gli scontri diretti che rimangono saranno partite da vincere a ogni costo. Come nel momento finale della gestione Soldini, sono certo che, se servirà, la città saprà essere vicina alla Samb, anche aiutandola a pagare le trasferte. Ma non esiste che il Comune paghi le spese della Samb, e che altri poi riscuotano gli utili da una vendita societaria».
Il sindaco, incitando la squadra a dare il massimo in questo scorcio di campionato, ha poi aggiunto un invito alla calma. «In questi momenti occorre ragionare con la testa, non con lo stomaco».