SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Facce contrite e sguardi scoraggiati quelle dei giocatori della Samb alla fine di un incontro che ha lasciato molto amaro in bocca anche in considerazione del fatto che un pareggio sarebbe stato di gran lunga il risultato più giusto, anzi, stretto addirittura ai rossoblu.

Massimo Marconato, con un filo di voce, cerca di appigliarsi all’ottimo secondo tempo disputato dalla squadra di casa: «Purtroppo anche se siamo stati noi a fare la partita ancora un volta sono gli avversari ad incamerare l’intera posta. Il gol, ancora una volta, è nato da una nostra ingenuità in fase difensiva. Tanto che lo stesso mister non ha esitato a strigliarci a dovere nell’intervallo della partita. Dobbiamo ripartire dal gioco espresso nel secondo tempo e lottare fino alla fine per cercare di risalire in classifica quel tanto che basta a prepararci, se non altro, a disputare i play-out da posizione favorevole»

L’estremo difensore rossoblù non riesce proprio a capacitarsi di come è scaturito l’unica rete che li ha condannati: «Il fatto è che dobbiamo restare concentrati non per novanta ma per cento minuti. Al punto in cui siamo il minimo errore può avere conseguenze devastanti e i fatti purtroppo lo hanno dimostrato ancora una volta. Sono errori che nessuno può permettersi figuriamoci noi con la classifica che ci ritroviamo»

Anche il giovane centrocampista di Grottammare Davide Traini si aggrappa alla prestazione fornita dalla Samb nella seconda parte della partita contro il Ravenna per cercare stimoli al proseguo della squadra rossoblu: «Purtoppo giocare con il massimo impegno e ritrovarsi a mani vuote è diventata una nostra costante. Sembra quasi che tutto ci remi contro. Ma è proprio in questi frangenti che dobbiamo reagire mettendocela tutta e cercare con tutte le nostre forze di lottare sia contro gli avversari che contro la malasorte. Se ci arrendiamo è finita»

Entrato in prima squadra quasi in punta di piedi non ha certo demeritato nelle occasioni in cui è stato chiamato all’opera: «Di questo devo ringraziare prima di tutto il mister che ha creduto in me ed i miei compagni che sono stati splendidi aiutandomi ad inserirmi nell’organico. Vorrei aver potuto dare molto di più di quello che sono riuscito a fare ma non mollerò mai così come i miei compagni. Peccato perché specie nel secondo tempo abbiamo creato molte azioni da rete che però non siamo riusciti a concretizzare come voluto»