ASCOLI PICENO – Riceviamo e pubblichiamo da Domenico Fanini, segretario provinciale della Dc, in risposta all’intervista del nostro giornale ad Olimpia Gobbi, assessore alla Cultura della Provincia e sostenitrice di una lista civica in appoggio all’attuale presidente Massimo Rossi.

Noi riteniamo non sia consentito a nessuno soffiare sul vento dell’antipolitica,
A maggior ragione ciò non è consentito a chi ancora oggi ha responsabilità istituzionali, anche grazie alle passate imposizioni dei partiti nazionali sul territorio, screditando e ridicolizzando il ruolo dei partiti locali, che attraverso un percorso trasparente, democratico, non escludente alcuna forza politica e di interlocuzione concreta sulle cose da fare, nell’esclusivo interesse della comunità provinciale, hanno elaborato linee programmatiche da portare a confronto con il territorio e decidendo contestualmente di appoggiare, in piena libertà e coscienza politica, la candidatura di Emidio Mandozzi a Presidente della nuova e più povera, anche a causa delle infauste decisioni amministrative sulla divisione, Provincia di Ascoli Piceno.
Candidatura quindi frutto di una convergenza programmatica, prima che politica, e comunque libera scelta di uomini e donne impegnate in politica e nei partiti a livello locale, con proprie idee e con una propria dignità.
Candidatura, oltretutto a nostro avviso, in sintonia con il sentire del territorio e con i suoi bisogni e più portata ad unire, anziché a dividere, gli attori sociali e politici nella nostra realtà locale.
Questo perché riteniamo la coesione sociale e politica elemento indispensabile per affermare concrete azioni di rilancio socio-economiche atte a restituire benessere alla popolazione picena.
Noi della Dc, che abbiamo da sempre privilegiato la politica temperata a quella aggressiva e disgregante, come la storia contemporanea inconfutabilmente attesta, riteniamo legittime le diversità di opinione senza però travalicare il buon senso e, qui sì, lo stile, consigliando a tutti nel centro-sinistra di concentrare la propria azione politica elettorale sui contenuti e sulle risposte da dare ai bisogni della nostra gente, ricordando che la vera diversità tra gli schieramenti politici sta su quale modello di società si vuole affermare, dove i valori della solidarietà e della sussidiarietà non siano optional, ma azioni concrete verso i più deboli, e dove la famiglia recuperi il suo ruolo centrale adottando scelte amministrative che, oltre le politiche socio-sanitarie, intervengano sullo sviluppo delle relazioni familiari e sui progetti di vita delle stesse famiglie.