SAN BENEDETTO DEL TRONTO – «C’est moi qui t’ai donné ta femme», ovvero «Io ti ho dato la tua donna». Una frase che secondo la rete transalpina Canal Plus, Silvio Berlusconi avrebbe rivolto (con riferimento a Carla Bruni) a Nicolas Sarkozy, durante la conferenza stampa di Roma per il patto Italia-Francia sul nucleare. Una gaffe clamorosa, che nei giorni successivi ha scatenato infuocate polemiche.

Paola Concia e Donata Gottardi del Pd, offese, si sono addirittura appellate alla Corte Europea dei diritti dell’uomo: «Denunciamo Silvio Berlusconi, in qualità di Presidente del Consiglio dei Ministri italiano, alla Corte Europea di Strasburgo per violazione degli art. 8 e 14 della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo a causa delle continue e ripetute dichiarazioni di disprezzo sulla vita e la dignità delle donne».

Per non parlare dell’eco che la notizia ha avuto a livello internazionale: tutti i media infatti si sono sbizzarriti nel riportare l’accaduto, accostandolo immediatamente ad un altro scivolone, stavolta ai danni di Barack Obama, definito scherzosamente qualche mese fa dallo stesso Presidente del Consiglio «giovane, bello e abbronzato».

Tutto normale quindi, se non fosse che la gaffe, in realtà, non c’è mai stata.

C’è stato bisogno infatti dell’intervento del “Corriere della Sera” prima e di “Striscia la notizia” poi per scagionare da un’accusa infondata – almeno per una volta – il premier italiano.

Esperti della lettura del labiale hanno dimostrato che quello che era stato scambiato per un volgare «C’est moi qui t’ai donné ta femme» equivaleva ad un innocuo «Tu sais que j’ai ètudiè à la Sorbonne» («tu sai che ho studiato alla Sorbona»).

A confermarlo, oltre ad un contributo sonoro più che soddisfacente (guardacaso scadente nel caso della trasmissione francese), sarebbe anche il contesto: Sarkozy, proprio in quel momento stava discutendo degli accordi bilaterali in materia di istruzione firmati dal ministro Mariastella Gelmini e dal suo omologo francese Xavier Dercos, ed è stato a quel punto che Silvio gli ha ricordato di aver frequentato la Sorbona. Scrive Massimo Nava:

«Soltanto quanto viene pronunciato a microfoni aperti dovrebbe fare fede, non i sussurri o la loro interpretazione, tanto più quando la traduzione linguistica potrebbe ingenerare confusione. E’ vero che Silvio Berlusconi ha spesso smentito o corretto anche registrazioni ufficiali dei suoi interventi, ma questa volta risulta davvero difficile sostenere che abbia pronunciato all’orecchio di Nicolas Sarkozy la quella frase. […] E’ il caso di smentire una famosa battuta di Giulio Andreotti: “A pensare male si fa peccato, ma ci si azzecca”. Non è sempre così».

Possiamo solo aggiungere che, per ora, da Canal Plus le scuse non sono arrivate. Scuse che appaiono obbligate, dato che per via del fattaccio Berlusconi è stato perdipiù insignito del premio di “uomo più greve e volgare dell’anno”.

Ma a dir la verità, basterebbe solo un’umile marcia indietro da parte di quei media italiani che, in mancanza di certezze o prove concrete, hanno per giorni dato risalto al finto scoop d’oltralpe. Una prova di onestà intellettuale che, chissà perché, dubitiamo avverrà.