SAN BENEDETTO DEL TRONTO – La vendita diretta di latte crudo è un fenomeno in larga espansione. Anche la nostra città ne ha subito il fascino di prodotto naturale e genuino, oltre che ecocompatibile in quanto deriva da una filiera corta, istallando due distributori in viale De Gasperi e in via Val Cuvia.
Il latte crudo, che è il latte allo stato naturale, così come è prodotto dalla mucca, senza che abbia subito trattamenti termici, è un alimento di alto valore nutrizionale ma è un alimento sicuro se vengono rispettati i requisiti igienico sanitari da parte degli operatori del settore alimentare. Un gran numero di accorgimenti (quali ad esempio il controllo dello stato sanitario degli animali, la gestione dei farmaci, l’igiene del personale, l’igiene della mungitura, l’idoneità funzionale e gestionale dei distributori automatici e tanti altri) che, se seguiti, assicurano una perfetta sicurezza e salubrità del prodotto. Inoltre, per una maggiore sicurezza, dallo scorso 14 gennaio è entrata in vigore un’ordinanza ministeriale che prevede l’obbligo dell’indicazione, sui distributori automatici di latte crudo, della dicitura “prodotto da consumarsi dopo bollitura”, nonché il divieto di somministrazione nell’ambito della ristorazione collettiva, comprese le mense scolastiche.
La vendita diretta di latte crudo può avvenire dunque nell’azienda di produzione, attraverso la mescita in contenitori di proprietà dell’acquirente o attraverso macchine erogatrici collocate nella stessa azienda o al di fuori di essa, oppure in un apposito locale di vendita aziendale previo confezionamento ed etichettatura del latte.
Tutte le aziende di produzione che intendono effettuare la vendita di latte crudo devono presentare istanza di registrazione al dipartimento di Prevenzione della Zona territoriale competente e al Sindaco del Comune in cui risiede l’azienda.

Gli operatori, per la normativa vigente, devono assicurare che i prodotti primari siano protetti da contaminazioni, tenendo conto delle trasformazioni successive, che per il latte crudo sono assenti. Infatti, l’unico trattamento subito dal latte è quello della refrigerazione. Da questo si evince che le normative di settore hanno conferito al produttore precisi obblighi e responsabilità.

Il Servizio Veterinario del Sistema Sanitario Nazionale, Autorità Competente, non garantisce il singolo litro di latte, ma ha il compito di vigilare sulla conduzione dell’allevamento, con un’attenzione sicuramente maggiore in funzione del rischio associato al consumo di latte crudo, valutando le strategie adottate dall’allevatore, affinché ogni pericolo, identificato nel proprio processo produttivo, possa essere prevenuto, eliminato o ridotto a livelli accettabili. In particolare la vigilanza sulla vendita di latte crudo attraverso i distributori automatici, sulla base della valutazione del rischio, spetta al Servizio Veterinario di Igiene degli Alimenti di origine animale.

A tal proposito il Servizio Veterinario dell’Asur 12 rende noto di aver effettuato controlli sia analitici sia di corretta etichettatura, sul latte erogato dai distributori automatici collocati nella città di San Benedetto del Tronto e sono in programma ulteriori accertamenti analitici sugli altri distributori.

Sono comunque da migliorare aspetti gestionali, dovuti alla collocazione di tali distributori in luoghi aperti al pubblico, seppure normata dalle linee guida ministeriali, e, come tali, sottoposti a varie forme di “aggressione” sulle quali risulta difficile vigilare costantemente.

Il consumatore deve, però, essere informato ed educato sulla corretta conservazione ed uso del prodotto facendo attenzione agli sbalzi termici dopo l’acquisto, a consumarlo in breve tempo, a non destinarlo a categorie a rischio quali bambini, anziani o persone con deficit immunitari o problemi gastroenterici, se non previa bollitura. A tal proposito, la stessa normativa regionale, sulla base di quella nazionale ha indicato che, nel caso di utilizzo da parte di soggetti a rischio, il latte deve essere riscaldato ad almeno 70°C per 30 secondi, prima del consumo.