SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Sembra ieri e già sono passati vent’anni. Era il giugno 1989 quando il Dm n° 236 dettava le regole per l’eliminazione delle barriere architettoniche. Finalmente veniva sancito il diritto di vivere una vita sociale anche per i portatori di handicap psicomotori.
La cultura del colpo di grazia al “cavallo azzoppato” veniva sconfitta. Si cominciava a pensare a costruire e a fare le cose pensando alla persona nell’ arco della sua intera esistenza.
Da una statistica del Ministero del Welfare circa il 75% dell’ oltre un milione e mezzo di portatori di handicap definibili stabilizzati, non ha nessun tipo di socializzazione e trascorre il suo tempo in casa o in case di cura, il 15% ha una socializzazione parziale e solo il 10% partecipa attivamente alla vita sociale e lavorativa. Sempre la stessa ricerca individua nelle barriere architettoniche una delle cause di questo vero e proprio aparthaid. Prendiamo il caso di San Benedetto.
A venti anni dalla legge:
1. il 70% dei marciapiedi non sono dotati di scivoli ed almeno il 15% di quelli esistenti sono disagevoli.
2. il 90% dei negozi non sono accessibili.
3. il 30% dei ristoranti non sono accessibili.
4. il 40% delle nuove costruzioni non sono autonomamente accessibili.
5. l’80% degli alberghi non sono accessibili ma il 70% sono disponibili ad ospitare i graziosi cagnolini.
6. La quasi totalità degli stabilimenti balneari sono accessibili fino alla struttura ma con l’ assoluta inaccessibilità verso la spiaggia.
7. non esiste un piano serio per la disposizione di parcheggi per disabili.
8. la legge sull’impiego obbligatorio dei disabili è totalmente disattesa.
9. un rifacimento della pavimentazione del lungomare inadeguato.
Insomma viene fuori un quadro desolante che mortifica non solo le varie Amministrazioni che si sono succedute in questi venti anni ma anche i cittadini che non sono riusciti a creare le condizioni sociali e culturali per una città libera da ogni barriera. E non ci sono inversioni di tendenza. Sembrerebbe un problema risolto e un argomento d’altri tempi. Naturalmente non è così.
Non esistono in assoluto barriere non superabili, tutte sono abbattibili con pochissima spesa.
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Per molti anni,39 per la precisioni,il problema delle barriere architettoniche è stato molto marginale nella mia vita. Da pochissimo tempo avendo avuto un bambino mi capita di camminare con una carrozzina. Vi assicuro che la situazione fa paura oltre alle barriere c’è anche il parcheggio selvaggio sui marciapiedi sugli scivoli, a volte si è costretti per aggirare l’ostacolo di finire in mezzo alla strada con la carrozzina. Per non parlare di molti ascensori che sono talmente piccoli che ci entra appena la carrozzina senza il genitore. E’ privo di scivolo (almeno io non l’ho visto e ho dovuto salire 10… Leggi il resto »
Purtroppo è vero, San Benedetto del Tronto non è una città "tollerante" al problema dei disabili. Ho tanta esperienza per via diretta e indiretta per via della mia professione per quanto riguarda il problema dei parcheggi e concordo con la frase scritta qui sopra: "non esiste un piano serio per la disposizione di parcheggi per disabili." Basta vedere il criterio dove vengono collocati i parcheggi per i disabili, i quali spesso non sono a norma, vengono messi semplicemente per far vedere che sono presenti. L'esempio più eclatante è il parcheggio per i disabili all'ospedale di San Benedetto del Tronto, dove… Leggi il resto »