dal settimanale Riviera Oggi numero 765
UNA TORRE PER COMPLICARSI LA VITA

La polemica nata da tempo e rinvigoritasi ultimamente intorno alla questione della Torre all’Agraria è paradigmatica di un modo controproducente di agire da parte dell’amministrazione comunale Gaspari. Già, perché le idee buone e qualche modo di metterle in pratica la giunta ce le avrebbe pure.
Prendiamo il quartiere Agraria. Eccellente è stata l’idea di rivitalizzare la zona Peep con la nuova ludoteca comunale e il polo delle associazioni culturali. I residenti hanno apprezzato, così come è innegabile l’utilità del nuovo asilo comunale a Porto d’Ascoli, non proprio all’Agraria ma comunque in zona. Ma poi, a queste buone decisioni, l’amministrazione ha affiancato l’idea di questa benedetta Torre (pardon “edificio alto”) di 13 piani, per completare la zona popolare nell’area in cui originariamente era stato previsto un centro servizi.
Pare che nessuno la voglia, nel quartiere, questa Torre. E anche nel dibattito cittadino le opinioni sono diversificate. Ma sembra che dal Comune non vogliano sentire ragioni, a costo di passare per impopolari decisionisti che non ascoltano la città.
E allora ci passerete questa analisi: non è che nel Palazzo di viale De Gasperi provano gusto a complicarsi la vita?

BUONI PASTO E POLITICI CATTIVELLI
Appare francamente ingenerosa la polemica scatenata dal Popolo della Libertà e dal consigliere di Alleanza Nazionale Pasqualino Piunti che in veste di ex assessore ai servizi sociali ha una sorta di “conto aperto” contro il suo successore nella giunta Gaspari, l’assessore Loredana Emili.
La polemica politica, in questo caso, più che costruttiva si è dimostrata sterile. Perché criticare un provvedimento come quello fatto recentemente per l’esenzione dal pagamento della mensa scolastica ai figli di genitori poveri o cassintegrati? Non sarà nulla di risolutivo in questa crisi economica, ma almeno è un segno di vicinanza del Comune ai cittadini più nel disagio. Meglio di niente, no? Che poi nei prossimi mesi si voti per le provinciali, è vero, ma allora cosa vuol dire, che un Comune non deve fare nulla per non essere tacciato di manovre elettoralistiche?
E invece Piunti fa proprio questa accusa, sottolineando che l’esenzione scade a giugno, quando finisce anche l’anno scolastico. Del resto però con le scuole chiuse è ben dura esentare dal pagamento delle mense. La manovra sarà pure elettoralistica, ma almeno è utile. La critica di Piunti, invece, appare elettoralistica e basta.