SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Tutto l’edificio che ospita gli uffici e la sede del Comune dovrà essere messo a norma antincendio entro tre mesi. Spesa prevista circa 500 mila euro. Ci si riferisce a reparti del municipio non a norma antincendio, in particolare le sezioni archivi dei vari dipartimenti. La somma elevata è dovuta al fatto che dovranno essere modificati tutti i sistemi elettrici e idrici.

E’ quanto stabilito dal Comando provinciale dei Vigili del Fuoco dando seguito ad un sopralluogo effettuato dal corpo nel mese di ottobre del 2008 a seguito di un preciso esposto da parte di uno stesso dipendente del Municipio. Dovranno essere riviste tutte le “vie di fuga”, le porte e soprattutto la scala di emergenza che dovrà essere completamente isolata dal resto dell’edificio tramite un sistema di porte con resistenza antincendio di tipo “R.E.I. 120”.

Dove “R” sta per il grado di resistenza meccanica conservata efficiente al fuoco. “E” esprime l’attitudine ad impedire il passaggio o la produzione di fuoco e fumo al lato opposto a quello dello sviluppo dell’incendio. “I” a sua volta definisce il grado di isolamento termico atto a ridurre la trasmissione del calore da un lato all’altro della porta ed infine “120” il tempo (due ore) per il quale le condizioni suddette devono essere mantenute. Inoltre molti soffitti dei reparti del palazzo dovranno essere dotati di sistemi anti incendio “a doccia in pressione d’acqua nebulizzata”.
La spesa non sembra debba passare in Consiglio Comunale in quanto trattasi di opera di manutenzione interna. D’altro canto, l’opera sarà realizzata da maestranze interne o tramite trattativa privata perchè in caso di bando pubblico si rischierebbe di non rispettare i tempi imposti.

A suo tempo la notizia destò non poco scalpore anche per l’intervento del consigliere del Pdl Bruno Gabrielli, il quale ebbe a ricordare che: «Il Comune di San Benedetto non solo ha omesso di adeguare i locali del municipio alle norme di salvaguardia sul lavoro ma ne ha stornati i fondi per arredare gli uffici del sindaco e di alcuni assessori».

A tal proposito l’esponente di minoranza ricordava una sua interrogazione del 4 maggio 2007 nella quale, tra l’altro, chiedeva: «In riferimento all’acquisto degli arredi di lusso per gli uffici del sindaco e dell’assessore Emili, come si è potuto utilizzare del denaro destinato alla messa a norma e alla sicurezza degli ambienti di lavoro della sede comunale».

La somma alla quale si riferiva il consigliere dell’opposizione faceva capo al capitolo di spesa numero 123.016. Da questo conto l’Amministrazione avrebbe, con determina dirigenziale numero 462 del 24 marzo 2006, sempre per bocca di Gabrielli: «Utilizzato fondi per almeno 50 mila euro destinati alla messa a norma e sicurezza».

Quei cinquanta mila euro sono oggi diventati 500 mila. Da precisare che nella stessa determina si parlava di “tinteggiature” e “forniture e messa a norma di materiale elettrico” senza alcun riferimento riguardo alla messa a norma di locali per la prevenzione di incendi. Mancanza messa poi in risalto dal sopralluogo dei Vigili Del Fuoco di Ascoli Piceno.