SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Sembra non ci sia medicina che possa guarire questa Samb: anzi, occorre ringraziare il Portogruaro per alcune clamorose occasioni fallite e per non essere stata, la formazioni dell’ex mister Calori, abbastanza cattiva da stringere alle corde i rossoblu.
Frastornati, involuti, sfilacciati, cedevoli persino nel loro uomo un tempo migliore, Palladini. Eppure D’Adderio aveva schierato tre punte, nel vano tentativo di pungere, e invece, come accade spesso nel calcio, così facendo ha indebolito il settore centrale, dove Visone, a destra, ha annaspato, mentre Carozza pare prestare attenzione a non andare al di là del compitino assegnato.
Davanti Pietribiasi spreca l’unica vera occasione dell’incontro con un piattone da oratorio, Pippi fa quel che può, così come Cammarata. E c’è da ringraziare Marconato, autore di almeno quattro interventi risolutivi, nonostante il primo fosse frutto di un suo errato rinvio.
Sono fischi per i rossoblu, invettive verso i Tormenti (il presidente Gianni si sfogherà in malo modo al termine dell’incontro, buttando così anche il bambino assieme all’acqua sporca), e la classifica è sempre più pesante.
I play-out, salvo miracoli, alla Samb non li toglie nessuno e D’Adderio dovrebbe forse ripensare a come, l’unica vittoria della sua gestione, sia arrivata con un modulo leggermente più accorto di quello messo in campo oggi. Anche se il tecnico ha anche una sua responsabilità nei cambi: Ferrini, che nella ripresa era senza dubbio il migliore dei rossoblu, è stato sostituito da Sirignano (che ha preso una traversa con un pallonetto dai 30 metri), invece che essere spostato a centrocampo. Insomma: va tutto sempre peggio.