SAN BENEDETTO DEL TRONTO – «Quando abbiamo acquistato le nostre case nella zona Peep Santissima Annunziata, era stabilito che nella zona non edificata sarebbe stato realizzato un centro servizi, e che le nuove costruzioni non sarebbero state più alte di 4 piani. Per questo diciamo no alla Torre, nel nostro quartiere serve piuttosto l’ordinaria manutenzione, la sistemazione delle fogne, una viabilità più razionale visto che c’è una sola strada d’accesso, via Terracini. Non ci serve e non ci piace un edificio di 13 piani, che lo facciano in altre zone della città».
Queste le motivazioni del no alla Torre ribadito da una ventina di persone residenti nella zona Santissima Annunziata, che hanno tenuto una conferenza stampa in Comune insieme al consigliere di Forza Italia-Pdl Bruno Gabrielli.
Una battaglia anche legale che va avanti da circa due anni, e che è ripresa con vigore ora che dopo la conclusione del concorso di idee architettoniche per la riqualificazione del quartiere il sindaco Giovanni Gaspari ha ribadito che l’idea di completare la zona Peep con una Torre di 13 piani non rimarrà sulla carta.
A nome dei residenti che protestano all’insegna del “no alla Torre”, Vincenzo Baldella afferma: «Con il solo passaparola abbiamo raccolto 300 firme nel 2007. Di fronte a un atteggiamento ondivago da parte dell’amministrazione comunale, abbiamo presentato ricorso al Tar Marche insieme al consigliere Bruno Gabrielli. Il Tar non ha accordato la sospensiva dei provvedimenti a favore della Torre, ma ricordiamo che si dovrà esprimere nel merito il prossimo 4 novembre. Ribadiamo la nostra contrarietà, ci servono servizi e manutenzione, non una Torre con 36 nuovi appartamenti».
Gabrielli aggiunge: «Nonostante la bocciatura da parte dei cittadini, l’amministrazione comunale si accanisce su questa idea, ora sdoganata anche premiando nel concorso di idee proprio il progetto che prevede la Torre».
I residenti promettono battaglia. Apprezzano alcune decisioni dell’amministrazione comunale per il loro quartiere, come la realizzazione del nuovo asilo nido, della Ludoteca e del polo delle associazioni culturali, ma ribadiscono la loro preoccupazione per la realizzazione eventuale di questo edificio che dovrebbe contenere appartamenti destinati all’edilizia convenzionata.