Da Riviera Oggi n.764

 

MARTINSICURO – Sono 36 i box realizzati all’interno della costruzione che svetta nel porto truentino, risaltando per la sua forma sgraziata a forte impatto ambientale.

«L’altezza così imponente è fondamentalmente inutile – ha affermato Franca Ferreri della Martinpescatori – e si sarebbe potuta “spalmare” in lunghezza, realizzando dei box bassi ma più ampi e funzionali. Se al momento della progettazione avessero chiesto il parere delle associazioni di categoria o degli addetti del settore sicuramente avremmo potuto dare dei consigli utili per come realizzare al meglio la costruzione».

I vani saranno utilizzati dai pescatori per il rimessaggio delle attrezzature che attualmente sono lasciate sulla spiaggia, ma i criteri di assegnazione degli stessi è ancora da stabilire: verranno affidati a tutti coloro che hanno la licenza di pesca a Martinsicuro ma che di fatto lavorano in altri porti e che quindi non li utilizzerebbero, o solo a chi opera sul posto tutto l’anno?

Tra le richieste della Martinpescatori al Comune c’è la necessità di poter disporre di una cella frigorifera in cui collocare il pesce in attesa di essere venduto al dettaglio o caricato sui camion (al momento i pescatori si arrangiano con congelatori spenti riempiti di ghiaccio sistemati alla meno peggio sulla spiaggia) e l’allestimento di un locale apposito con una cucina attrezzata in cui poter lavorare il pesce e cucinarlo insieme ai turisti. «Gli operatori turistici – ha aggiunto la Ferreri – potrebbero offrire nei loro pacchetti-vacanza escursioni in cui si inizia al mattino con la pesca in mare e si termina la sera con una tavolata a base di pesce sul porto. Ma per fare tutto questo abbiamo bisogno delle strutture idonee per poter lavorare».

Tra le richieste avanzate dai pescatori anche l’istallazione di un sistema di videosorveglianza e una maggiore illuminazione nell’area portuale, che di notte è spesso luogo di losche frequentazioni: in passato sono stati rubati alcuni motori di barche, mentre non è raro trovare tutto intorno all’area siringhe gettate dai tossicodipendenti.