SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Sulla vicenda dello spostamento da piazza Matteotti a via Custoza della nota statua della Retara, riceviamo e pubblichiamo una lettera dal presidente del Rotary Club Gabriella Ceneri e dal critico d’arte Maria Elisa Readelli Luzi.
Donata dal Rotary Club e dal Club Inner Wheel di San Benedetto del Tronto al Comune l’8 dicembre 1991 e situata in Piazza Matteotti di fronte alla Chiesa di San Giuseppe, la statua della Retara, eseguita dallo scultore Aldo Sergiacomi, riassume, nella sua figura bella e composta, tutte le qualità della donna marinara sambenedettese che, nei periodi di maggiore povertà e necessità, ha saputo sostenere ogni genere di privazioni ed ogni fatica con fierezza, capacità, generosità, riserbo e dedizione. Ora, trasferita all’imbocco di Via Custoza per decisione comunale, che non tiene assolutamente conto dell’altissimo significato che la statua ha detenuto nel corso degli anni per i sambenedettesi, né del valore che i donatori hanno inteso conferirle, relegata agli estremi limiti dei bordi della piazza, viene svalutata artisticamente e tradita nei “valori” che essa rappresenta.
La Retara deve ritornare nel sito originario, all’imbocco della Piazza Matteotti, di fronte alla Chiesa di San Giuseppe. Ciò le spetta di diritto e per la volontà dei cittadini che non intendono vedere “tradite” le loro origini, né le Figure Ideali della loro storia: esse devono rimanere intatte ed imperiture.
“Appene l’alba schiare le culline, / la prima a sturnellà jè la retare,/ rrèmpie de spaghe la lenguetta fine,/ e annode tante maje pe’ ‘lla mmare”. Giovanni Vespasiani
Il Presidente del Rotary Club di San Benedetto del Tronto
Avv.Gabriella Ceneri
Prof.ssa Maria Elisa Readelli Luzi
Critico di poesia e d’arte
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In un mio primo intervento sul ripacimento della piazza avevo detto : che fine faranno le statue che sono posizionati sulla piazza?.
Oggi vi siete accorti di questa grave situazione:
UN SIMBOLO DELLA NOSTRA SAMBENEDETTESITA’ MESSA IN DISPARTE COME SE FOSSE MONNEZZA.
POCHE LE CERTEZZE RIMASTE…..LA TRADIZIONE DELLE RETARE E LA CULTURA MARINARA UNA DI QUESTE….
E POI CHE IDEA DIAMO A QUELLE ASSOCIAZIONI CHE CONTRIBUISCONO ALLO SVILUPPO DELLA CITTA'?
DONATE CHE POI DECIDIAMO NOI?……
Però a circa 50 metri abbiamo la statua “Vale & Tino” di Marco Lodola, con cambio c’è il guadagno, una l’abbiamo pagata e io che sono ignorante con la GN maiuscola questa non la comprendo, un’altra offerta e piena di una storia nostra locale la spostano. Bo, ripeto la mia televisione si vede in bianco e nero.
Spostata o no…l'importante che c'è..
Mi sono trovato spesso in disaccordo su tanti argomenti con la sig.ra Ceneri, ma qui debbo umilmente ammettere che ha ragione. Forse le sue saranno pure opinioni dettate da motivi politici certo è che la cultura marinara viene sempre di più abbandonata dai ns amministratori. Tempo fa scrissi che se si leggono i cognomi di molti dei ns amministratori o se si leggono i loro luoghi di nascita si capisce bene che di Sambenedettesità c’è veramente poco. Non voglio essere razzista o quant’altro certo è che chi non è vissuto a fare le linguette non sa cos’è stato il mestire… Leggi il resto »
"Ora, trasferita all’imbocco di Via Custoza per decisione comunale…"
Per quale motivo dev'essere spostata? nell'articolo non è specificato.
Grazie
Vorrei rispondere a agropicenogallico che chiede chiarimenti sul motivo dello spostamento. Ovviamente si sta facendo spazio per ospitare un'opera dello scultore Annibali e su questo nulla quaestio, ci mancherebbe. Credo di aver capito, da un primo colloquio con gli uffici competenti, che la retara sia più facilmente collocabile altrove, per sue misure e dimensioni, rispetto all'ancora, che rimarrebbe nel sito attuale. Ma è accettabile che il criterio dell'arredo urbano della nostracittà si basi sulle misure e non sul valore di un'opera? La retara è testimone delle chiacchiere di coloro che si fermano nella piazza, godono dello spazio e della calma… Leggi il resto »